"Di fronte al decadimento strutturale del palazzo della Questura di Genova di via Diaz, circa due mesi fa il SIAP si è rivolto all’autorità giudiziaria competente in materia (organo di vigilanza ex d.vo 81/08) per un intervento urgente finalizzato a mettere in sicurezza l’immobile, i dipendenti ed i cittadini che transitano sul marciapiede attiguo alla Questura".
Lo fa sapere Roberto Traverso (SIAP), che prosegue:
"Evidentemente grazie al SIAP, seppur lentamente, qualcosa si è mosso, visto che dopo l’immediata apposizione di “mantovane” intorno al palazzone, oggi il Questore ha comunicato (seppur in modo approssimativo) che dal 27 di aprile saranno montati i ponteggi per iniziare la ristrutturazione esterna e del tetto di un immobile fatiscente all’interno del quale ci sono uffici con infissi vetusti, addirittura cartonati, pavimentazioni dissestate e muri scrostati.
Peccato però che da informazioni informali a nostra disposizione sembrerebbe che i fondi investiti ad oggi da INVIMIT (proprietario pubblico dell’immobile della Questura) per il rifacimento della facciata e del tetto ammonterebbero a soli 400 mila euro.
In pratica un'inezia rispetto ad un lavoro complessivo di tale importanza che per essere effettuato necessiterà di fondi milionari.
Ricordiamo, tra l’altro, che l’urgenza per il rifacimento del tetto è a dir poco acuta visto che a causa delle ventennali infiltrazioni piovane qualche mese fa è crollata una porzione del controsoffitto della Centrale operativa sulle scrivanie dei poliziotti che gestiscono l’operatività delle auto della Polizia di Stato in città.
Dopo il crollo la situazione è stata rattoppata con lavori che si possono definire indecenti visto che sono stati spesi soldi pubblici per stendere una posticcia copertura bituminosa dalla quale incredibilmente dopo pochi giorni è spuntata una una rigogliosa vegetazione, a dimostrazione dell’ inesistenza dell’impermeabilizzazione, per questo il SIAP sta valutando di rivolgersi alla Corte dei Conti per capire chi possa mai aver congruito per il pagamento lavori di questo tipo, pagati con fondi pubblici".
"Ma le gravi incongruenze che interessano la logistica della Polizia di Stato genovese non finiscono qui perché - prosegue Traverso - mentre in Questura, dopo il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria si annaspa, ecco che a Bolzaneto dentro la caserma Nino Bixio di via Sardorella (quella collocata attaccata al mefitico impianto di smaltimento rifiuti dell’AMIU) scopriamo dai media che l’annunciato e poi quasi dimenticato progetto milionario della realizzazione di una sorta di cittadella della Polizia di Stato sarebbe andato avanti.
In realtà ad oggi quello che si vede dentro la Caserma è un desolante cumulo di macerie, risultato dell’abbattimento avvenuto più di 5 anni fa del vecchio ospedale militare ma da quello che abbiamo letto sul sito dell’Agenzia del demanio:
e sul sito Imprese Edili • https://www.impresedilinews.it/via-ai-lavori-di-rigenerazione-della-ex-caserma-nino-bixio-di-genova/
si sta concretizzando il progetto di spostare a Bolzaneto, dentro la Caserma che già ospita il 6^Reparto Mobile, il Reparto Prevenzione Liguria e gli Specialità dell’UPG (cinofili artificieri e tiratori scelti) anche l’Ufficio Immigrazione della Questura, la Polizia Scientifica e alcuni ufficio della Prefettura di Genova".
"Un progetto ideato dal Dipartimento della P.S. da più di 5 anni del quale però a Genova non si è mai parlato in particolare a livello istituzionale a causa di una questura che in questi ultimi anni si è totalmente disinteressata di coinvolgere tutti i soggetti interessati a partire dai sindacati della Polizia di Stato.
Ci chiediamo per esempio se il Sindaco in questi anni sia stato informato sul fatto che la città dovrà organizzarsi per gestire in un prossimo futuro, su un territorio delicato come quello della Valpolcevera il flusso degli stranieri che devono regolarizzassi attraverso il rilascio dei permessi di soggiorno presso i futuri uffici situati in via Sardorella nella Caserma Nino Bixio in un tessuto urbanistico sociale complesso dove scarseggiano adeguati servizi di collegamento per i mezzi pubblici.
In conclusione, di fronte ai numerosi investimenti pagati con soldi pubblici che interessano la Polizia di Stato genovese (da considerare anche la conversione della caserma Pilo di piazza Carignano che sta costa di più di 6 milioni di euro) riteniamo che si debba aprire un tavolo di confronto sociale al quale vengano chiamati non solo i sindacati di categoria interessati ma anche le confederazioni sindacali presenti sul territorio per dare tutti insieme un contributo su investimenti e progetti che interessano il tessuto urbano, sociale e lavorativo della città, tenendo conto inoltre che per quanto concerne i lavori previsti presso la Caserma Nino Bixio di Via Sardorella a Bolzaneto bisognerà fare i conti con il progetto cosiddetto della “Gronda” per la quale sarebbe prevista l’apertura di un cantiere di lavoro proprio nell’area demaniale confinante con la caserma stessa".