Continua a tenere i savonesi col fiato sospeso il progetto Snam di collocare a quattro chilometri da Vado e a due e mezzo da Savona la Golar Tundra, nave metaniera trasformata in Fsru (che sta per unità flottante di stoccaggio e rigassificazione): crescono i sacrosanti timori per la sicurezza e per l’inquinamento ambientale che un impianto del genere, sistemato a così poca distanza da coste densamente abitate e fortemente turistiche, provocherebbe.
La petizione per fermare il progetto si avvia a raggiungere le seimila firme, e ieri sera si sono riuniti i Comuni di Savona, Albissola Marina, Carcare, Altare, Bergeggi, Quiliano, nonché la Provincia con il suo vicepresidente (si vede che il presidente Olivieri era impossibilitato a partecipare, come il sindaco di Albisola Superiore e il commissario di Vado).
Toti, piuttosto nervoso come ha dimostrato con l’incredibile attacco alle scuole di Quiliano, non ha gradito la riunione, arrivando a definirla “un incontro tra vecchi amici del Partito Democratico” e dimostrando così di continuare a non capire neppure le esigenze di chi lo ha votato, balneari in primis. Probabilmente infatti il presidente non legge la pagina del comitato Savona Porto Elettrico, che ha spiegato con dovizia di particolari le possibili ricadute del progetto Snam sul nostro territorio, con una foto chiarificatrice:
A differenza di Toti, però, molti cittadini i rischi li vedono eccome, anche per il valore delle loro case (prime o seconde) e si stanno organizzando per contrastare dal basso un progetto che nessuno vuole.