Più realista della regina di Chigi

Il presidente ha a disposizione un’intera paginata per accusare il sindaco forse più istituzionale d’Italia (Marco Russo) di cavalcare paure infondate, manco fosse un Salvini qualunque.
Ma non gli basta.
Porsi dubbi sul rigassificatore che lui ha deciso di piazzar davanti a Savona, spiega, è “roba da terrapiattisti”.
La furia presidenziale non risparmia neppure gli alleati savonesi - che d’altronde non ha mai mostrato di amare -: “Mi aspetto coerenza da chi sostiene il governo nazionale”.
E ancora: “Mi aspetto che le forze di maggioranza a Roma e in Liguria siano coerenti: la mia nomina a commissario e la localizzazione dell’impianto sono scelte del Consiglio dei ministri”.
Insomma non politici ma soldati, vuole il nostro. O ancor meglio zerbini.
E se qualcuno dalla sgangherata destra savonese prova a porre una domanda, un dubbio, un timore ecco che è immediatamente passibile dell’accusa di tradimento.
Questa sì è ideologia, presidente.
E delle peggiori.