Lo scorso 22 settembre nel corso di un convegno organizzato dall’Istituto di Studi Liguri e dai Musei Cittadini mi è già capitato di precisare bene la questione ma torno a ripetermi considerata la lettura di articoli relativi a “voci” circolanti nel merito della questione.
Andando per ordine:
- Il calcio a Savona inizia nel 1898 con la fondazione dello Sport Club Savona dai colori biancorossi (in città si giocava fin dal 1893, grazie all’iniziativa di un gruppo di pionieri torinesi scesi in Riviera per disputare una partita contro una squadra di marinai inglesi (un “classico” dell’epoca);
- Segue un periodo di attività informale. La Fratellanza Ginnastica, nel 1902, affilia una squadra di foot-ball (probabilmente per partecipare al campionato di calcio della Federazione Ginnastica) ma non riesce a svolgere attività ufficiale;
- Il 20 giugno 1907 è fondata la “sezione giuochi” della Fratellanza Ginnastica comprendente tamburello, palla vibrata, pallone con il bracciale e calcio. Il calcio diventa presto attività molto frequentata: i colori biancoblu sono già quelli adottati dalla FGS, seguendo la moda inglese le strisce diventano verticali in luogo di quelle orizzontali usate dai ginnasti (attività di grande rilievo a Savona, con partecipazioni olimpiche a Londra 1908 e Stoccolma 1912)
- Nel frattempo sono fondate altre società calcistiche: Pio VII emanazione di un circolo cattolico, Pro Savona, Don Bosco. Nel 1910 viene fondata la Veloce, 1912 lo Speranza, 1913 il Vado (fusione tra Lamous e Savoia)
- La squadra della Fratellanza è ammessa al campionato di Prima Categoria con la stagione 1913-14. Quel campionato, vinto dal Casale che supera la Lazio in finale, viene disputato come Fratellanza Ginnastica Savonese.
- Al termine del torneo 1913-1914 su iniziativa di un gruppo di sportivi capitanato dall’avv. Carlevarino si verifica il distacco dalla FGS e l’effettiva fondazione di una società denominata Savona FBC (come dimostra l’almanacco del calcio edito a Roma che presenta i quadri per il campionato 1914-1915 con la Prima Categoria suddivisa in due Leghe, Nord e Centro-Sud e gironi interregionali. Il campionato non si conclude per l’ingresso dell’Italia (24 maggio) nella Prima Guerra Mondiale. Il titolo (non ancora scudetto) sarà assegnato a tavolino al Genoa nel dopoguerra;
- Savona FBC e Speranza partecipano al campionato di Divisione Nazionale 1922-23 massima categoria dell’epoca dopo la riunificazione post-separazione tra CCI (campionato cui partecipa il Savona FBC) e FIGC (campionato cui partecipa lo Speranza). Nel frattempo in città sorgono altre squadre in una vera e propria fioritura;
- Nel 1927 su imposizione del regime fascista lo Speranza è costretto a confluire nel Savona FBC che muta denominazione trasformandosi in Associazione Calcio Savona. Eguali imposizioni colpiscono altre società cittadine e nella provincia. Inizia un periodo di grandi fortune per la squadra biancoblu con il culmine della promozione in Serie B ( la Serie C è stata istituita con il campionato 1935-36).
- Alla Liberazione si riforma lo Speranza e il Savona, su precipua inizativa di Stefano Del Buono (presidenti Isidoro Bonini e successivamente Dotta “Comandante Bacchetta) torna all’insegna FBC (attenzione senza 1907). Segue un periodo complicato ma di grande rapporto tra la società e Savona intesa come Città, economia, tessuto sociale. Si sfiora la Serie B nel 48-49 e finalmente si sale nel 65-66. Un solo campionato in Serie B con la mazzata della “fatal Catania” : momento in cui il “filo rosso” si spezza. L’insegna Savona FBC rimane fino alla stagione 86-87al fallimento del duo Binacchi – Quartaroli;
- Subentra Enzo Grenno che è costretto a mutare denominazione: la società diventa “Rio Basco” e poi “Sport Diffusione. Una fase di grandi imprese (Coppa Italia Dilettanti) successivo fallimento e subentro (dopo altre effimere gestioni) di Bettino Piro e ritorno in C2;
- Stagione 2005-2006 nuovo fallimento e retrocessione dalla Serie D all’Eccellenza Regionale. A quel punto interviene il gruppo capitanato dall’avv. Roberto Romani che ottiene il ripescaggio in Serie D e muta la denominazione sociale – appunto – in Savona 1907 FBC (non potendo usare Savona FBC già fallito). L’origine della denominazione Savona 1907 FBC risale quindi alla stagione 2006-2007;
- Il resto della storia è noto fino alla mancata iscrizione alla Serie D 2019-2020. A quel punto – al di là delle questioni di matricola federale – la storia si interrompe. Ed è una storia molto diversa da quella di altri fallimenti in giro per l’Italia, tipo Florentia Viola o Città di Palermo: in quei casi la società arrivava dai professionisti e la destinazione (C2 o D) è stata assegnata dalla Federazione.
- Di conseguenza, al di là della lodevolezza dei tentativi svolti per costruire un’altra società di calcio a Savona (nel frattempo ne sono sorte molte e quelle esistenti appaiono di ottima consistenza e in campo da più lungo periodo del Savona 1907 FBC, anche se vi sarebbero altre questioni da chiarire) è necessario ribadire che la data di fondazione risalente al 1907 è data accettata convenzionalmente ma, dal punto di vista storico, non precisa. Inoltre si sono verificati diversi mutamenti di insegna societaria che rendono – appunto – la questione del marchio molto relativa da considerare sempre dal punto di vista storico. In realtà il vero elemento di continuità è rappresentato dalla maglia biancoblu a strisce (anzi a striscioni) ma anche quella non comporta copyright, anche se rimane originale anche in campo internazionale. Il blu del Porto per esempio è molto più azzurro del nostro blu.