News13 ottobre 2023 15:53

Fabio Fazio: in passivo la sua azienda cioccolataia

Cioccolato amaro per Fabio Fazio. La «sua» industria dolciaria Lavoratti di Varazze è in perdita. Oramai due anni fa Fabio Fazio ha rilevato la storica fabbrica del cioccolato presente a Varazze, insieme al noto ristoratore locale Davide Petrini. Ma la società è in perdita malgrado i contributi pubblici

Fabio Fazio: in passivo la sua azienda cioccolataia

Fondata nel 1938, l’impresa allora artigianale produceva specialità al cioccolato inizialmente vendute sulle spiagge della Riviera savonese da una cassetta di legno. Poi la cassetta si è trasformata in una bottega nel centro storico di Varazze: tavolette, praline, scorzette, creme e tartufotti erano e sono i prodotti tipici della Lavoratti assieme alle prelibate uova pasquali.Fabio Fazio, nato e cresciuto a Savona, non poteva restare indifferente al destino della Lavoratti, perché durante la pandemia lo stabilimento di dolciumi rischiava di chiudere i battenti.

Così il conduttore televisivo, insieme all’amico Davide Petrini, ha deciso di acquistare la proprietà della società Dolcezze di Riviera srl, che detiene lo storico marchio. Fazio, oltre a essere il presidente della società, detiene il 5% delle quote come Davide Petrini, diventato amministratore delegato mentre il 45% è in mano a Gioia Selis, moglie di Fazio, anche lei savonese.

Nel 2022, primo anno della sua seconda vita, la società alimentare varazzina ha visto i ricavi salire da 76 mila euro a 776 mila euro, grazie alla ripresa post-pandemica.

Tuttavia, la perdita di bilancio è rimasta alta: 108 mila euro, contro i 231 mila euro dell’anno precedente.

Il motivo sarebbe da addebitarsi ai costi di produzione schizzati da 302 mila euro a 876 mila euro, a causa della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Per coprire la perdita, la società ha così attinto alle riserve e ai finanziamenti degli azionisti, che hanno prestato all’azienda altri 890 mila euro, portando il debito verso i soci a 1,3 milioni.

Tutto ciò nonostante l’aiuto arrivato dallo Stato che ha erogato alla Lavoratti 280 mila euro di contributi pubblici sotto forma di credito d’imposta Industria 4.0.

Massimo Picone