News01 febbraio 2024 08:37

Savona: si scioglie il comitato Amici dell'Ospedale San Paolo

Tra i successi del comitato in questi anni, il centro ictus e l'angiografo. A latitare però è la politica: "Un comitato non può essere un alibi per chi deve istituzionalmente decidere"

Savona: si scioglie il comitato Amici dell'Ospedale San Paolo

L'assemblea dei soci del comitato Amici del San paolo ha votato la chiusura dell'associazione, prendendo atto del raggiungimento degli essenziali obiettivi prefissati al momento della costituzione.

Lo fa sapere il presidente del comitato Giampiero Storti che a inizio anno aveva inviato ai soci una lettera dove si ipotizzava la chiusura: "Si chiude - scriveva - il settimo anno di vita del Comitato Amici dell’Ospedale San Paolo.

Il quadro del mondo sanitario nazionale da quando abbiamo fondato la nostra Associazione nel 2016 è ampiamente peggiorato.

La conferma del commissario dott. Michele Orlando nella carica di Direttore generale dopo ben 6 cambi in 7 anni (Neirotti, Porfido, Porfido bis,Cavagnaro, Damonte Prioli, Orlando) nella gestione dell’ASL2 è benvenuta!

Anche i progetti di risanamento edile e di rinnovo delle attrezzature stanno prendendo forma.

I problemi del San Paolo sono a tutti noti e non è questa la sede di dettagliarli.

La debolezza dell’azione del Comitato sta nell’aver ottenuto il centro ictus con relativo nuovo direttore e l’angiografo multidisciplinare senza riuscire a farli usare compiutamente.

Infatti le autoambulanze hanno l’indicazione di dirottare gli ictati al S. Corona creando per i savonesi una situazione peggiore di prima dell’istituzione del centro ictus che viene nei fatti vanificato.

Solo i non diagnosticati in autoambulanza vengono ricoverati nel centro del San Paolo.

Il rischio per i pazienti e il  disagio per i parenti  è evidente e pesante.

L’uso dell’angiografo del San Paolo è limitato dalle 8 alle 15 dal lunedì al venerdì senza la copertura per l’emergenza urgenza nelle 24 ore costringendo  al di fuori dell’orario citato il trasferimento dei pazienti gravissimi al S. Corona.

Nonostante la denuncia della situazione all’Asl2, al Sindaco di Savona, al Consiglio comunale, alla seconda Commissione sanità del Consiglio regionale (presente l’Assessore alla sanità), nulla si muove.

Ed il senso di impotenza è anche sulle altre gravi  partite di emergenza/urgenza quali il servizio di endoscopia digestiva (gastroenterologica), pneumologica, la chirurgia vascolare.

La mission del comitato  si muove nel perimetro della rappresentanza a tutti i livelli possibili sulle necessità della popolazione e dell’ospedale San Paolo in particolare nei casi dell’emergenza / urgenza.

Il compito di portare a compimento le istanze della popolazione  è dei Sindaci e della politica savonese.

Ciò accade nel vicino ponente con Sindaci e Consiglieri che vediamo giornalmente impegnati a salvaguardare "giustamente" ciò che hanno e vorrebbero avere nel campo sanitario secondo il mandato dei cittadini.

Nonostante gli sforzi che da 7 anni fa il comitato, il coinvolgimento delle persone e degli eletti è modesto nell’area savonese e sproporzionato all’impegno profuso dal comitato.

Stupisce l’insensibilità della popolazione verso la difesa del proprio ospedale nonostante i benefici che giornalmente tanti hanno.

Un comitato non può surrogare le funzioni di altri.

Un comitato  non può essere un alibi per chi deve istituzionalmente decidere.

A questo punto parrebbe che dopo 7 anni il comitato abbia esaurito il suo compito.

Ai rappresentanti istituzionali l’onere di rispondere ai bisogni dei cittadini.

In gennaio sarà indetta  l’Assemblea degli iscritti come da statuto  la quale sarà occasione di una profonda discussione per decidere il  futuro del comitato, la cui chiusura sarebbe opportuna" scriveva Storti.

Il nostro grazie al comitato per tutto quello che ha fatto in questi sette anni.

red