News05 giugno 2024 15:21

Liste d'attesa: i privati ingrassano

Più ombre che luci nel decreto Meloni

Liste d'attesa: i privati ingrassano

 

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato il piano per ridurre le liste d’attesa. Secondo il capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale e vice presidente della Commissione II Salute Gianni Pastorino si tratta di una misura che strizza l’occhio alla sanità privata, a discapito della pubblica.

 

“Sia il decreto legge che il disegno di legge apriranno ulteriormente le porte a interessi privati e alla libera professione del personale pubblico - dice Pastorino - Finalmente il Governo interviene su un problema che segnaliamo da tempo: la difficoltà a prenotare una prestazione sanitaria attraverso il Sistema Sanitario Nazionale nei tempi previsti dalla ricetta del medico di base, in violazione del decreto legislativo 124 del 98.

 

Una problematica che, come Linea Condivisa, conosciamo bene e che abbiamo affrontato con l’apertura a metà novembre dello Sportello Diritto Salute a Bolzaneto, una tra le prime esperienze di questo tipo in Italia. Con successo il nostro Sportello sta fornendo un indubbio servizio alla cittadinanza con centinaia di richieste e un’altissima percentuale di risoluzione dei casi.

 

Per quanto riguarda, nello specifico, il decreto illustrato dal Ministro Schillaci, reputo sicuramente positivo all’articolo 5 il superamento tetto spesa personale sanitario che sarà portato dal 10 a 15% nel 2024 per le Regioni che ne faranno richiesta e sarà abolito nel 2025.

 

Restano però numerose perplessità a partire dal tema dei finanziamenti, già denunciato da alcuni Presidenti di Regione: se da un lato può sembrare positivo il fatto di estendere le visite diagnostiche e specialistiche anche al sabato e domenica (articolo 4 del decreto), dall’altro abbiamo la certezza che la somma messa a disposizione dal Governo sia del tutto insufficiente. Se riteniamo auspicabile ampliare le fasce orarie giornaliere è assolutamente necessario che le lavoratrici e i lavoratori che forniscono queste prestazioni siano pagati a dovere e con certezza.

 

Per quanto riguarda il disegno di legge trovo positivo l’articolo 13 in cui sono previsti potenziamenti per i dipartimenti di salute mentale con un investimento di 60 milioni di euro in un triennio. Primo passo di un potenziamento che deve continuare.

Ci preoccupa invece l’articolo 8 in cui si prevede l'aumento di 1 punto percentuale nel 2024 e di un ulteriore punto nel 2025 dei fondi destinati all’acquisto prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Il Ministro e il Governo hanno dunque ben delineato il profilo di chi beneficerà di questo aumento di spesa e non si tratta delle strutture pubbliche (lo dice espressamente il testo), ma solo di quelle private accreditate. Inoltre si promuove l’erogazione di servizi sanitari in farmacia (articolo 10).

 

Il Governo con questi provvedimenti affronta una problematica ormai sotto gli occhi di tutti: la violazione del decreto legislativo 124 del 98 e l’impossibilità delle persone ad avere prestazioni diagnostiche entro i termini previsti dalla prescrizione medica ma le soluzioni messe in campo appaiono decisamente insufficienti.

 

È del tutto carente il finanziamento delle prestazioni pubbliche per le liste d'attesa mentre si apre un aumento delle spese per l’acquisto di prestazione ai privati, rilanciando ancora una volta l’idea che la strada da percorrere sia quella di incentivare una risposta privata.

 

Ora bisogna vedere l’iter parlamentare rispetto al decreto e il percorso del disegno di legge ma già da adesso emergono più ombre che luci”.

com