News12 luglio 2024 14:36

Otello

Sabato 13 e domenica 14 luglio alle 21.30 in prima nazionale al festival di Borgio Verezzi

foto: A. Botticelli

foto: A. Botticelli

La tragica storia d’amore di Desdemona e Otello, ingannati dall’ingegno maligno di Jago, commuove il pubblico da secoli, attraversando epoche e stili. Nel 1967 Pier Paolo Pasolini girò un meraviglioso cortometraggio intitolato “Che cosa sono le nuvole”, con Totò ne ruolo del perfido Jago e Ninetto Davoli in quello dell’ingenuo Otello, trasformati in marionette parlanti tra le mani del ‘monnezzaro’ Domenico Modugno. L’allestimento di Arca Azzurra si ispira in parte a quell’atmosfera, e rivive all’interno di una compagnia consumata dai palcoscenici e dal tempo, che sulla scena sembra inseguire fantasmi. Giuseppe Cederna è un nuovo monnezzaro, che ricorda il portiere di Macbeth e, da custode dell’inferno, veste i panni del demoniaco Iago: sotto gli occhi degli spettatori si svela un meccanismo teatrale comico e grottesco, feroce e cattivo.

NOTE DI REGIA

Nella tragedia di Otello, Iago, straordinario demiurgo della scena, non si accontenta di uno spettacolino da incastrare fra due dialoghi come fa Amleto per smascherare l’assassinio del re suo padre, ma spinge la sfida creativa oltre la mimesi e compie  il miracolo, rendendo reale ciò che reale non è. Gigante umanista, Iago conosce l’uomo meglio di tutti, è regista capace di profondissima maieutica e maneggia gli strumenti magici del Teatro con la maestria di un altro Prospero. In questo caso, il Teatro è teatro dei pupi  - forse la nostra versione più vera? - ma purtroppo o per fortuna i fili sono recisi, non corrono più verso l’alto e il cielo come quello di Euripide è muto e vuoto, forse abbandonato per sempre.

In assenza di una qualche divinità creatrice – e riparatrice – ci si arrangia da soli con un guardiano portiere, incatenato a un teatro, teatrino, teatrone che a ogni bussata accoglie una compagnia e una storia nuova, una fabula da recitare, illuminare e cantare. Circondato da fondali di finte venezie, quinte di finti palazzi , tramogge di finte nevicate, Iago – per amore di Desdemona o per amore del Teatro chissà – allestisce un labirinto, quello della mente del Moro in cui finte parole accendono passioni vere che portano dritte a epiloghi di morte; e ancora una volta vince la parola, il verbo, il logos, che squarciano il cielo come tuoni, fulmini e saette che traversano la scena inseguendosi vorticosi nel vento.

Emanuele Gamba

Sabato 13 - domenica 14 luglio ore 21.30 - Prima Nazionale

OTELLO

di W. Shakespeare / traduzione e adattamento Francesco Niccolini

regia Emanuele Gamba

con Giuseppe Cederna nel ruolo di Jago e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Lucia Socci, Lorenzo Carmagnini, Riccardo Naldini, Elisa Proietti.

Costumi Susanna Fabbrini. Luci Samuele Batistoni.

 

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