Non c'è pace per la lapide che ricorda il sacrificio del Natale di sangue del 1943, quando al Forte della Madonna degli Angeli vennero fucilati i Martiri antifascisti Cristoforo Astengo, Aurelio Bolognesi, Francesco Calcagno, Arturo Giacosa, Carlo Rebagliati, Aniello Savarese e Renato Vuillermin.
La lapide, che era stata vandalizzata già una volta, è di nuovo spaccata.
Il cancello che conduce al forte, che il Genio militare aveva chiuso con un lucchetto, risulta nuovamente aperto come aperto risulta un (pericoloso) varco sul muro a fianco della lapide, distrutto probabilmente a picconate.
ANPI, ISREC, FIVL, ANED e CGIL, che insieme al Comune di Savona costituiscono il Comitato antifascista della Città Medaglia d'oro per la Resistenza, hanno deciso - dopo la segnalazione del danneggiamento da parte dello storico Giuseppe Milazzo - di sporgere denuncia, sottolinenando tra l'altro che la targa risultava integra il 25 aprile.
"Ci tengo a rappresentare - si legge nella denuncia presentata da Simone Falco quale rappresentante del comitato - la preoccupazione che accomuna tutti i componenti del comitato antifascista Savona in merito al possibile collegamento del fatto ad una deliberata azione politica dovuta alle tensioni sociali che contraddistinguono questa particolare fase del Paese".
Restiamo in attesa delle risultanze delle indagini, e del necessario spostamento della lapide (e della porzione di muro che porta le cicatrici dei proiettili) in un luogo più sicuro, perché Savona non perda mai memoria di quei sette uomini.