News07 agosto 2024 13:06

Un’opera d’arte al San Paolo per ricordare Paolo Cavaliere

Svelata oggi la scultura donata dall’artista Véronique Massenet in memoria del chirurgo, che ha diretto il reparto dal 1989 al 2005

Un’opera d’arte al San Paolo per ricordare Paolo Cavaliere

Numerose persone oggi all’Ospedale San Paolo per partecipare alla cerimonia di presentazione della scultura donata dall’artista Véronique Massenet in ricordo del Chirurgo Paolo Cavaliere.

L’opera, intitolata “L’Alba”, è stata collocata lungo il percorso di accesso pedonale dell’ospedale, apparendo ai visitatori immediatamente dopo aver varcato l’ingresso principale. Questa posizione garantisce che la scultura sia visibile a chiunque entri, in un punto di massimo passaggio. La Direzione Medica di Presidio e la struttura Patrimonio e Gestione Tecnica hanno supervisionato le fasi di posizionamento, che ha richiesto la realizzazione di un apposito basamento in cemento e l’installazione mediante un mezzo dotato di gru. 

“L’Alba” è una scultura in bronzo realizzata con la tecnica della cera persa, raggiungendo un’altezza totale di 250 cm. Rappresenta l’ingrandimento di un’opera lignea del 1984 ricavata da un tronco di bosso curvo.

La scultura cattura simbolicamente i raggi di luce tra cielo e mare, esprimendo l’energia del rinnovamento della vita.

Questo lavoro artistico è dedicato a tutti coloro che, con dedizione e umanità, si impegnano nella cura dei malati, in memoria del dott. Paolo Cavaliere, che è stato Primario Chirurgo al San Paolo dal 1989 al 2005.

Medico stimato per le sue competenze professionali e apprezzato per la sua umanità è diventando un punto di riferimento per la chirurgia di Savona, guidando generazioni di chirurghi.

Al suo arrivo a Savona ha fondato la 2° Divisione di Chirurgia sviluppando con i suoi collaboratori la chirurgia oncologica, senologica, gastroenterologica, vascolare e tiroidea. A lui si deve inoltre la grande intuizione di perseguire l’acquisizione del nuovo sistema robotico, dotando nel 2005 la Chirurgia di Savona del Robot da Vinci per gli interventi in laparoscopia.

“Attraverso quest’opera – riferisce l’artista Véronique Massenet, moglie del dott. Cavaliere - ho inteso trasmettere un messaggio di energia solidale, alla memoria di mio marito. In essa, tutte le energie sono concentrate verso uno sviluppo radioso, ottenuto con la collaborazione di tutti gli elementi e concertata dal sostegno dell’elemento base, forte e capace di aggregare gli altri in un’opera comune. 

In questo sforzo, rivedo grande affinità con gli ideali e il modo di agire di mio marito, con la sua ricerca di perfezionamento costante, sia per il bene dei suoi pazienti, che per la crescita dei suoi collaboratori.”

“Questa iniziativa all’interno del Presidio San Paolo di Savona – esprime il Direttore Generale dott. Michele Orlando - non solo onora la memoria di un medico rispettato e amato, ma arricchisce l’ambiente ospedaliero con un’opera d’arte che trasmette un importante messaggio di speranza e di rinascita. Ringraziamo la Signora Massenet per aver voluto donare quest’opera a favore dei nostri pazienti e dei nostri operatori” 

L’Artista

Véronique Massenet, nata a Parigi, ha studiato lettere classiche e successivamente architettura d'interni all'Ecole Camondo. Già interessata alla scultura, frequentava corsi serali di modellazione a Montmartre e di disegno all'Accademia di Belle Arti. Nel 1967 ha vinto il concorso "Soffitti contemporanei in bassorilievo", con una creazione esposta al Grand Palais di Parigi. Successivamente si è trasferita in Italia, dove ha aperto il suo primo laboratorio di scultura. Fino al 1978 ha lavorato con materiali come pietra, marmo, granito e bronzo, per poi evolversi verso strutture articolate e mobili. Il legno è diventato il suo materiale d'elezione, con il bronzo utilizzato per la fusione degli studi preliminari.

Véronique Massenet descrive il suo lavoro con queste parole: “Sono una scultrice che nel tempo ha scelto il legno. La sua materia viva, conservando nei suoi anelli le tracce del passato, si presta idealmente per inscenarvi un seguito in maniera più universale. Nel nostro ambiente sempre più artificiale, di plastica, d’acciaio e di vetro, le mie opere parlano di natura e di vita.”

com