"L' esperienza accumulata dalla Sinistra nella vicenda elettorale savonese del 2021 che ha portato a contribuire alla vittoria della coalizione democratico - progressista guidata da Marco Russo rende legittima e doverosa una chiara presa di posizione rispetto alle prossime elezioni regionali anticipate per l'esplodere di una "questione morale" che ha portato alle dimissioni del presidente della giunta regionale uscente". Così Sergio Acquilino, Franco Astengo, Donatella Ramello e Sergio Tortarolo dell'associazione savonese Il Rosso non è il nero.
"Si tratta - proseguono - di fornire un contributo a spezzare un vero e proprio "sistema di potere" collocato ben al di fuori da un contesto di esercizio della responsabilità democratica. Si è approfittato della ridefinizione della fisionomia dell'Ente in soggetto di nomina e di spesa (anziché di coordinamento legislativo come stava nelle intenzioni di chi aveva proceduto a normare l'indicazione costituzionale). In questo intreccio tra potere di nomina e potere di "elargizione di spesa" è diventata facile l'introduzione di un metodo capace di connettere politica e affari in vari campi (oltre al sistema infrastrutturale realizzato in particolare attorno al porto di Genova non può essere dimenticato il tema del rapporto pubblico/privato in sanità e non ultimo il tema del rigassificatore da installare nella rada di Savona - Vado: tanto per fare soltanto degli esempi).
Nella competizione elettorale la presenza della Sinistra tratta dall'esperienza portata avanti al Comune di Savona diventa - a nostro giudizio - fattore fondamentale da rivendicare con forza al fine di realizzare l'alternativa alla destra costruendo una adeguata rappresentanza politica della nostra comunità".