Lettere alla Nuova30 agosto 2024 15:22

Rigas, un'estate fa

Elezioni regionali in vista: qualcuno dice di aver cambiato idea sul rigassificatore. Ma fidarsi è difficile...

Rigas, un'estate fa

E’ passato un anno da quel 31 agosto ai Giardini Serenella  

di Savona, quando organizzammo la prima serata  

d’informazione sul rigassificatore. Ricordiamo con piacere  

la partecipazione oltre ogni previsione, con la gente  

accalcata dappertutto, la digos preoccupata, l’impegno per  

la prima volta davanti ai cittadini del sindaco e della giunta  

contro la sciagurata decisione dell’ex presidente della  

Regione di piazzare il “mostro” davanti alla spiaggia. 

Ricordiamo quella serata non per autocelebrazione ma perché da quel momento prese il  via una battaglia dei cittadini e dei sindaci che purtroppo è ancora in corso e che non  deve assolutamente perdere energia. 

La ricordiamo perché tra qualche settimana si voterà per le elezioni regionali, in seguito al  terremoto giudiziario che ha portato agli arresti di Giovanni Toti e Matteo Cozzani,  nell’ambito di un’inchiesta che ha smascherato, a prescindere dalle sentenze che  verranno, l’inclinazione di certa politica nell’agevolare alcuni poteri economici a scapito  degli interessi collettivi.  

Dopo gli arresti, molti degli stessi politici che hanno sempre sostenuto il trasferimento del  rigassificatore a Savona-Vado hanno dichiarato di aver cambiato idea e di essere  contrari all’operazione. Molti, ma non tutti: ad esempio non ha cambiato idea Toti, così  come alcuni dei suoi più vicini sodali, come l’onorevole Ilaria Cavo, che pare tra i  possibili candidati alla presidenza della Regione. Mostrando di non aver compreso un  granché della questione e di recitare a pappagallo il copione scritto da Toti, Cavo aveva  dichiarato che il rigassificatore non avrebbe cambiato molto nella rada di Savona-Vado  perché sarebbe collocato nell’area già destinata alle petroliere. Forse non ha capito che la  presenza di navi di passaggio è ben diversa dalla collocazione di un “mostro” per almeno  22 anni, che verrebbe raddoppiato a cadenza settimanale dall’accostamento delle  metaniere che trasportano e scaricano il gnl. Senza contare il danno ambientale e i  pericoli per la sicurezza di cui abbiamo informato più volte i cittadini. 

Ma non ci si può fidare nemmeno di chi ora dichiara di essere contrario al rigassificatore  dopo aver SEMPRE votato a favore nelle sedi istituzionali. Di fatto la decaduta giunta  regionale ha consegnato al governo la decisione finale, facendo tutto il possibile affinché  il progetto sia approvato.  

Ora, di fronte alla protesta popolare e alla vigilia delle elezioni qualcuno dice di aver  cambiato idea, ma chi ci assicura che personaggi del genere dopo il voto non si accodino  ai voleri del governo? 

A nostro giudizio la nuova giunta regionale deve avere come punto fondamentale del  programma la STRENUA OPPOSIZIONE al trasferimento del rigassificatore a Savona Vado, qualunque sia la decisione del governo in tal senso e CON TUTTI I MEZZI a  disposizione. 

Queste precise parole nei programmi delle varie liste sono la condizione che poniamo  affinché siano votabili, altrimenti inviteremo chi ci segue a contrastarle e ci batteremo per  smascherarle. 

GLI AMMINISTRATORI DI FERMIAMO IL MOSTRO (oltre 9mila iscritti)

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