E’ passato un anno da quel 31 agosto ai Giardini Serenella
di Savona, quando organizzammo la prima serata
d’informazione sul rigassificatore. Ricordiamo con piacere
la partecipazione oltre ogni previsione, con la gente
accalcata dappertutto, la digos preoccupata, l’impegno per
la prima volta davanti ai cittadini del sindaco e della giunta
contro la sciagurata decisione dell’ex presidente della
Regione di piazzare il “mostro” davanti alla spiaggia.
Ricordiamo quella serata non per autocelebrazione ma perché da quel momento prese il via una battaglia dei cittadini e dei sindaci che purtroppo è ancora in corso e che non deve assolutamente perdere energia.
La ricordiamo perché tra qualche settimana si voterà per le elezioni regionali, in seguito al terremoto giudiziario che ha portato agli arresti di Giovanni Toti e Matteo Cozzani, nell’ambito di un’inchiesta che ha smascherato, a prescindere dalle sentenze che verranno, l’inclinazione di certa politica nell’agevolare alcuni poteri economici a scapito degli interessi collettivi.
Dopo gli arresti, molti degli stessi politici che hanno sempre sostenuto il trasferimento del rigassificatore a Savona-Vado hanno dichiarato di aver cambiato idea e di essere contrari all’operazione. Molti, ma non tutti: ad esempio non ha cambiato idea Toti, così come alcuni dei suoi più vicini sodali, come l’onorevole Ilaria Cavo, che pare tra i possibili candidati alla presidenza della Regione. Mostrando di non aver compreso un granché della questione e di recitare a pappagallo il copione scritto da Toti, Cavo aveva dichiarato che il rigassificatore non avrebbe cambiato molto nella rada di Savona-Vado perché sarebbe collocato nell’area già destinata alle petroliere. Forse non ha capito che la presenza di navi di passaggio è ben diversa dalla collocazione di un “mostro” per almeno 22 anni, che verrebbe raddoppiato a cadenza settimanale dall’accostamento delle metaniere che trasportano e scaricano il gnl. Senza contare il danno ambientale e i pericoli per la sicurezza di cui abbiamo informato più volte i cittadini.
Ma non ci si può fidare nemmeno di chi ora dichiara di essere contrario al rigassificatore dopo aver SEMPRE votato a favore nelle sedi istituzionali. Di fatto la decaduta giunta regionale ha consegnato al governo la decisione finale, facendo tutto il possibile affinché il progetto sia approvato.
Ora, di fronte alla protesta popolare e alla vigilia delle elezioni qualcuno dice di aver cambiato idea, ma chi ci assicura che personaggi del genere dopo il voto non si accodino ai voleri del governo?
A nostro giudizio la nuova giunta regionale deve avere come punto fondamentale del programma la STRENUA OPPOSIZIONE al trasferimento del rigassificatore a Savona Vado, qualunque sia la decisione del governo in tal senso e CON TUTTI I MEZZI a disposizione.
Queste precise parole nei programmi delle varie liste sono la condizione che poniamo affinché siano votabili, altrimenti inviteremo chi ci segue a contrastarle e ci batteremo per smascherarle.
GLI AMMINISTRATORI DI FERMIAMO IL MOSTRO (oltre 9mila iscritti)