News08 settembre 2024 16:34

Liguria (e non solo): la destra peggiora la vita

La Cgil savonese: "Le politiche del 'modello Toti' hanno reso il lavoro più povero, insicuro e precario; la Liguria è diventata una Regione di transito che trattiene poco o nulla, né merci, né passeggeri. La sanità è un disastro. Più che di nomi, sarebbe bene discutrere di programmi"

Liguria (e non solo): la destra peggiora la vita

"Dopo la catastrofe del centro destra perseverare sarebbe diabolico" osserva
Andrea Pasa, Segretario Generale Cgil Savona: "il centro destra in 9 anni ha peggiorato la vita delle persone che vivono i lavorano in Liguria, soprattutto in Provincia di Savona".

"La candidatura di Andrea Orlando alla Presidenza della Regione Liguria va accolta con favore e apre la strada ad una campagna elettorale unitaria che sancisca l'alternativa ad una destra che ha governato seguendo interessi corporativi di natura privata e che sta per uscire di scena nel quadro di una devastante "questione morale".

Il “modello Toti” di questi ultimi 9 anni ha peggiorato la vita di chi vive e lavora in Liguria, soprattutto nel savonese ed è un modello che non deve mai tornare. Il territorio savonese è sotto rappresentato: da due mandati non ha alcun assessore regionale e a Roma non ci sono parlamentari savonesi; chi, nella maggioranza, avrebbe dovuto rappresentare i savonesi in Consiglio regionale lo ha fatto poco e male a partire dall’appoggio incondizionato allo scellerato progetto del rigassificatore nella rada tra Savona e Vado Ligure".

"La Liguria ha bisogno di una politica seria, matura, che sappia affrontare e risolvere le troppe difficoltà accumulate in questi anni, portando a casa risultati dalle straordinarie opportunità che il nostro territorio è in grado di esprimere. Occorre affrontare in modo deciso le 4 questioni che, in 9 anni di amministrazione Toti, sono riuscite a peggiorare: lavoro, salute, mobilità, ambiente.

I temi su cui investire di più e meglio sono sicuramente il lavoro, la sanità, le infrastrutture e l’ambiente, perché le scelte profondamente sbagliate di questi anni hanno reso più difficile o addirittura impossibile esigere diritti sanciti costituzionalmente".

Lavoro perché le politiche messe in campo dal centro destra hanno trasformato la Liguria in una Regione con una economia sbilanciata verso il terziario dove il lavoro è più povero, insicuro e precario; hanno reso la Liguria una Regione di transito in cui si trattiene poco o nulla, né merci, né passeggeri: serve una decisa inversione di tendenza che riporti al centro il valore del lavoro con politiche industriali serie e lungimiranti ad iniziare dal risolvere le troppe crisi industriali savonesi come Piaggio Aerospace, Sanac e Funivie, potenziando la presenza dell’industria e della manifattura, l’industria quella innovativa, investendo sulla transizione energetica – oggi la Regione Liguria non ha investito un solo centesimo delle risorse del PNRR per progetti di transizione energetica, anzi, non ha neppure un Piano energetico regionale, unica Regione del Nord ovest in questa condizione e quindi senza l’obbiettivo di generare occupazione di qualità con lavoro più retribuito, meno precario e più sicuro".

"La Provincia di Savona ha la media della retribuzione oraria più bassa del nord, la percentuale di denunce di malattie professionali e di infortuni sul lavoro più alta e siamo al Provincia dove oltre il 90 per centro dei nuovi occupati degli ultimi tre anni è precario".

"La sanità vive una situazione drammatica: l’8 per cento della popolazione ligure rinuncia a curarsi, si sono chiusi o ridotti servizi fondamentali per le persone, da ponente a levante passando per l’entroterra valbormidese, si è smantellata la sanità territoriale e c’è un dramma che di giorno in giorno aumenta che è quello legato alle liste d’attesa con tempi che arrivano addirittura a 10 mesi per prenotare visite specialistiche, e infine, ma non meno importante, la questione infrastrutturale che è davanti agli occhi di tutti: una vergogna nazionale che da anni condiziona pesantemente la vita di pendolari, studenti, turisti e imprese. Si continuano a rinviare i progetti e i cantieri in itinere come le Aurelie Bis, Carcare – Predosa, Autostrada Savona – Torino e, ciliegina sulla torta, la vicenda delle Funivie dove dopo 5 anni neanche il Ministro del fare – Salvini – e il vice Ministro Rixi - Ligure- , sono riusciti a far spostare una pietra nel cantiere per la ricostruzione".

"Ecco perché più che discutere di nomi sarebbe utile discutere di programmi.

La politica deve poter recuperare la credibilità perduta e il rispetto dei cittadini, deve riuscire ad allargare la partecipazione perché democrazia significa appunto partecipazione e non ci possiamo permettere una scarsa affluenza alle urne.

Non ci possiamo permettere un'amministrazione regionale eletta da meno del 20% della popolazione e allora ci vogliono serietà e credibilità e soprattutto ci vuole rispetto verso cittadini e comunità.

Non c’è tempo da perdere e ne va del futuro della nostra Regione che già troppo ha patito".


com