News21 settembre 2024 12:53

E se vincesse Orlando?

Un programma chiaro, con pochi punti ma assai concreti su sanità, scuola, lavoro e ambiente quello che ha presentato oggi Andrea Orlando, candidato alla guida della Liguria per il centrosinistra, in una Sala Rossa gremita

E se vincesse Orlando?

Dopo l’arresto, il 7 maggio, di Giovanni Toti - per nove anni presidente della Regione - e il naufragio inesorabile del “modello Liguria” tanto decantato a destra, Andrea Orlando guarda al futuro con una coalizione che comprende progressisti e riformisti e con alcune idee precise.

La prima - musica per le nostre orecchie - è abolire Alisa, fermare la privatizzazione selvaggia della sanità (“Un secchissimo no”, dichiara il candidato presidente) e iniziare finalmente a curare i liguri che ora come ora aspettano anche anni per un semplice esame.

Poi un No senza repliche al rigassificatore che Toti e Meloni vogliono piazzare nell’area marina protetta di Bergeggi, proprio di fronte alle spiagge di Savona e Vado.

Una reindustrializzazione sostenibile, che parta dalle aree ambientalmente devastate della Valbormida e dell’ex Ilva di Cornigliano e dia spazio alla ricerca e ad uno sviluppo sano: “La Liguria non è il ripostiglio dove mettere quello che non vogliono altrove”.

Attenzione al diritto allo studio, al contrasto dell’abbandono scolastico, alla questione sociale e alla redistribuzione delle risorse in una regione fanalino di coda del Nord dove la povertà, materiale ed educativa, è cresciuta tristemente anno dopo anno: lavoro povero, salari bassi e precarietà hanno dato vita a una sfiducia strisciante che sfocia in un’astensione sempre più alta.

“Una cosa - dichiara Orlando - che non possiamo accettare, perché la nostra storia democratica è innanzitutto una storia di partecipazione”.
Insomma, sembra che abbiamo qualcosa di sinistra.

 

G.S.