Cose Belle26 settembre 2024 15:21

Cinema, musica e teatro: la settimana alle officine Solimano

Le proposte di Nuovofilmstudio, Cattivi Maestri e Raindogs

Cinema, musica e teatro: la settimana alle officine Solimano

cinema NUOVOFILMSTUDIO

ven 27 set (15.30 - 18.00 in italiano) (21.00 v.o. con sottotitoli in italiano)

sab 28 set (15.30 - 18.00 - 21.00 in italiano)

dom 29 set (15.30 - 18.00 - 21.00 in italiano)

lun 30 set (15.30 - 18.00 - 21.00 in italiano)

 

LA MISURA DEL DUBBIO

(Le fil)

di Daniel Auteuil

con Daniel Auteuil, Grégory Gadebois, Sidse Babett Knudsen

Francia 2024, 115' 

Bim Distribuzione

 

Da quando ha fatto assolvere un assassino recidivo, l’avvocato Jean Monier non accetta più casi di giustizia penale. L’incontro con Nicolas Milik, padre di famiglia accusato dell’omicidio della moglie, lo tocca profondamente e fa vacillare le sue certezze. Convinto dell’innocenza del suo cliente, è disposto a tutto pur di fargli vincere il processo in corte d’assise, ritrovando in questo modo il senso della sua vocazione...

 

Daniel Autiel torna dietro (e davanti) la macchina da presa per portare sul grande schermo una storia vera, che si muove sui binari del polar e del cinema giudiziario, ispirata al racconto dell'avvocato penalista Jean-Yves Moyart.

«Malgrado sia un esercizio che mi procura un immenso piacere, pensavo sinceramente che non avrei più fatto film come regista, a meno di non essere pervaso da un irrefrenabile bisogno di raccontare una particolare storia. Ed è quello che è avvenuto il giorno in cui mia figlia Nelly, che produce "La misura del dubbio" insieme a Hugo Gélin, mi ha fatto scoprire il blog che teneva un avvocato penalista oggi scomparso, Jean-Yves Moyart, sotto lo pseudonimo di Maître Mô. sono rimasto subito colpito dalla potenza delle storie di vita e di giustizia che raccontava, ma anche dal suo modo di esprimere la solitudine dell’avvocato difensore, l’ultima persona che resta accanto a un imputato e insieme al quale dovrà affrontare tutti gli altri. È quello che costituisce tutta la bellezza di questo mestiere: rendere conto dell’indicibile, aldilà del decoro. Nel corso della mia lettura, sono rimasto affascinato da questa riflessione attorno al concetto di verità che differisce dagli uni agli altri. La verità che diventa un intimo convincimento, qualcosa di impalpabile. La scoperta di quel blog mi ha portato nel cuore dell’umanità, in tutta la sua forza e la sua fragilità mescolate. Mi è dunque venuta voglia di fare un film per raccontare questa ricerca di verità e impadronirmi della personalità dell’imputato Nicolas Milik. Il suo caso mi ha sconvolto. Attraverso Milik, mi associo alle persone che non hanno la parola e quindi si ritrovano subito indirettamente fragilizzate. Attraverso lui (associato a un difensore, ossia a qualcuno per il quale la parola rappresenta l’essenza stessa del suo mestiere), “La misura del dubbio” è un film che ruota molto vicino all’essenza stessa dell’essere umano».

 

Trailer: https://youtu.be/9cPdUJj9zqE

 

 


mar 1 ott (15.30 italiano) (21.00 vos)

mer 2 ott (15.30 - 21.00 italiano)

 

KINDS OF KINDNESS

di Yorgos Lanthimos

con Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Dafoe

Gran Bretagna 2024, 165'

 

Premio per il miglior attore (Jesse Plemons) al Festival di Cannes 2024.

 

"Kinds of kindness" è una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie dispersa in mare sia tornata e sembri un’altra persona; una donna determinata a trovare una persona specifica con una speciale abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.

 

A breve distanza dal successo internazionale di "Povere creature", Yorgos Lanthimos torna a collaborare con lo sceneggiatore dei suoi esordi Efthymis Filippou ("Dogtooth", "Alps", "The lobster", "Il sacrificio del cervo sacro"), per mettere in scena un'opera dichiaratamente più vicina alle spigolosità dei primi film. L’idea per "Kinds of kindness" ha assunto molteplici forme narrative nel corso degli anni, per poi evolversi in un’antologia. «Avevamo iniziato con una sola storia, ma man mano che ci lavoravamo, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante realizzare un film che avesse una struttura diversa», spiega Lanthimos. «Mentre identificavamo le storie successive, volevamo mantenere un filo conduttore tematico, in modo che sembrassero tutte appartenere allo stesso gruppo». Lanthimos ammette che lui e Filippou hanno una sensibilità molto simile per quanto riguarda la scrittura. «Se uno di noi inventa una storia, l’altro può trovare degli elementi che la rendano più interessante. È per questo che continuiamo a lavorare insieme». I temi di "Kinds of kindness" riguardano specificamente il potere, il controllo, il libero arbitrio e le dinamiche dei rapporti umani. «Il film parla della fede e dell’assenza di fede. Dell’amore e della mancanza di amore. Delle persone che amiamo e della loro assenza», dice Filippou. Lanthimos era ansioso di esaminare il modo in cui il libero arbitrio tende a oscillare, insieme alla lotta di ogni individuo tra l’essere libero di scegliere ed essere libero di non dover scegliere. «Credo sia interessante osservare come le persone siano convinte di essere in controllo della propria vita», prosegue Lanthimos, «ma quando viene data loro la libertà assoluta fanno fatica ad affrontarla e gestirla. Individui apparentemente privi di qualsiasi potere possono riuscire a controllare persone che invece sembrano molto più forti».

 

Trailer: https://youtu.be/fX1LcJ3yqQc

 

 

gio 3 ott (h.18.30 ingresso libero - h.20.45 soci sostenitori 5€; soci ordinari 6€; non soci 7€)

 

Cinelibro

Appuntamenti per approfondire il rapporto tra Cinema, Narrativa e Saggistica

 

ANDRÉ ACIMAN

Moderato e in dialogo con la scrittrice Emanuela Ersilia Abbadessa

 

Ritorna il Cinelibro del Nuovofilmstudio con un ospite di assoluto prestigio: lo scrittore André Aciman ("Chiamami col tuo nome", "Un'educazione sentimentale", "Il bacio di Swann", tra gli altri). In occasione della tournèe italiana per la presentazione del suo ultimo libro in uscita presso Guanda, Nuovofilmstudio ne estende le date, aggiungendovi la tappa savonese. Avrete così l'opportunità di un incontro diretto per approfondire l'arte di questo importante romanziere statunitense contemporaneo. La sua ultima opera, certamente, ma anche il rapporto tra nostalgia e memoria, l'insegnamento letterario, la relazione tra letteratura, sceneggiatura e cinema.

 

h.18.30 - André Aciman presenta il suo ultimo libro

h.19.45 - L'autore con voi - tra noi: rinfresco con l'ospite

h.20.45 - Cinema e sceneggiatura: Aciman racconta il suo Chiamami col tuo nome 

h.21.15 - Proiezione del film "Chiamami col tuo nome"

 

André Aciman è uno scrittore egiziano naturalizzato statunitense. Nato in una famiglia ebrea sefardita di origini turche, ha vissuto e studiato ad Alessandria d'Egitto, dalla quale fugge prima in Italia per scappare dalle persecuzioni degli ebrei promosse dal presidente egiziano Nasser, ottenendo la cittadinanza italiana, poi negli Stati Uniti, dove ha frequentato il prestigioso Lehman College, laureandosi in letteratura comparata nel 1973. Ha proseguito gli studi nello stesso campo all'ancor più prestigiosa Harvard, dove ha ottenuto il dottorato nel 1988. Oggi insegna letteratura comparata alla City University di New York e vive con la famiglia a Manhattan. Ha insegnato anche scrittura creativa all'Università di New York e Letteratura francese all'Università di Princeton. Aciman ha esordito nella scrittura con il memoir "Out of Egypt" (1994; trad. it. "Ultima notte ad Alessandria", 2009), nel quale si danno come già mature la coinvolgente capacità di evocazione e l’abilità nel costruire un tessuto narrativo fortemente interiorizzato. Autore dalla prosa delicata che sa toccare alte note di sensibilità, saggista accurato, ha ottenuto ampi riscontri di pubblico e di critica con il romanzo "Call me by your name" (2007; trad. it. "Chiamami col tuo nome", 2008), sobria ed emotiva narrazione di amore da cui nel 2017 il regista Luca Guadagnino ha tratto la pellicola omonima.

 

CHIAMAMI COL TUO NOME

di Luca Guadagnino

con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg

Italia/Francia/USA/Brasile 2017, 132'

 

È l’estate del 1983 nel nord dell’Italia, ed Elio Perlman, un precoce diciassettenne americano, vive nella villa di famiglia del XVII secolo passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere e flirtare con la sua amica Marzia. Un giorno, arriva Oliver, un affascinante studente americano di 24 anni, che il padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver scoprono la nascita del

desiderio, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite...

"Chiamami col tuo nome" è un racconto sensuale e trascendente sul primo amore. Per raccontare questa giovane relazione sentimentale Luca Guadagnino ha realizzato una pellicola elegante e misurata. Il film affonda le radici nel romanzo omonimo di André Aciman. Il regista palermitano si è avvalso della collaborazione del grande James Ivory, che ha fornito un contributo fondamentale nel passaggio dal libro allo schermo. Sarà merito dell'influenza positiva del maestro americano, sta di fatto che il film brilla per equilibrio e delicatezza. Guadagnino si prende tutto il tempo necessario per sviluppare la genesi di una storia d'amore che è, al tempo stesso, un intenso romanzo di formazione e un viaggio alla scoperta del proprio io condiviso dai due protagonisti, Oliver ed Elio, e di riflesso dalle persone che ruotano attorno a loro. Un film maturo e formalmente perfetto, malinconico eppure solare che rappresenta il confronto con un tema e un significato universali a partire dall'esperienza personale.

 

 

teatro dei cattivi maestri 

 

Spettacolo per l’infanzia

Sabato 12 ottobre, ore 18 e domenica 13 ottobre, ore 18

*per le scuole primarie venerdì 11, ore 11 e lunedì 14 ottobre, ore 10.

PER UN RAPERONZOLO

Di Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta e Antonio Tancredi. Drammaturgia e regia di Antonio Tancredi. Con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Scene e costumi di Valentina Albino. Ispirato alla fiaba dei Fratelli Grimm. Una nuova produzione di Cattivi Maestri Teatro.

“Le fiabe spesso sono cruente, crudeli e Raperonzolo non fa eccezione. Raperonzolo viene presa da una fata dopo la nascita, portata via dai genitori, rinchiusa in una torre, allontanata dal principe di cui si innamora e portata in un deserto. Decisamente una vita poco augurabile. Eppure, il finale fa quasi dimenticare i mali e le disavventure di Raperonzolo. Alla fine, Raperonzolo incontra il suo giovane principe e con lei ci sono anche i figli del loro amore.

Si sa, le fiabe hanno questo compito, portare la speranza, nutrirla, perché non ce n'è mai abbastanza, e ricordarsene nei momenti bui.” Antonio Tancredi

Due cuoche raccontano e fanno vivere la storia di Raperonzolo utilizzando ortaggi, mestoli, cucchiai, ciò che trovano sul bancone. Sono partecipi della sorte dei protagonisti fino a intervenire prendendo parte ad una storia che parla anche di loro e di noi tutti. Una storia, una fiaba, che ci ricorda come, anche nei momenti più bui, non bisogna dimenticare la speranza di un lieto fine. La vita avrà i suoi dolori, le sue ferite, i suoi abbandoni, ma vale sempre la pena di essere vissuta, fino in fondo.

Durata 50 minuti circa

Consigliato ad un pubblico a partire dai 5 anni

Sabato 19 ottobre, ore 20.30 e domenica 20 ottobre, ore 18

*per le scuole secondarie lunedì 21 ottobre, ore 10

TIGER DAD

Di Rosario Palazzolo. Con Salvatore Nocera. Scene e costumi Mela Dell’Erba. Light designer Gabriele Gugliara. Musiche originali e effetti sonori Gianluca Misiti. Aiuto regia Angelo Grasso. Regia Rosario Palazzolo. Una produzione Ama Factory e Cattivi Maestri Teatro, con il contributo del Centro Studi sul Teatro napoletano, meridionale ed europeo.

Padre Tigre è un uomo timido e un po’ fuori rotta. Tonto, diremmo, poiché mischia tratti lievemente ossessivi a una pacatezza fuori dal comune, un po’ sorniona e un po’ angustiata. 

Inquieta, in effetti, nel complesso, è la sua figura, poiché sintetizza in un solo individuo due aspetti dell’animo umano, incarnati da due icone pop, ovvero la trascendenza del santo di Pietralcina e l’irruenza dell’Uomo Tigre.

E del resto sarà un’arena perfetta, questo spettacolo, per far convivere le dicotomie.

Cattivo, sì, ma spostato verso la bontà. Uno sputo in bocca a chi muore di sete. La spada di Zorro nella mano di Cristo.

Perché Padre Tigre – o meglio Tiger dad, come lo ha trasfigurato il popolo della rete – tenterà di combattere una battaglia che forse perderà.

La battaglia contro il qualunquismo dei social, contro l’idiozia dell’intelligenza artificiale, contro il successo a scapito. Del resto, il luogo in cui si trova è un luogo perfetto per la disfatta, già agghindato a morte.

E difatti lui morirà.

Dopo “Letizia Forever” Palazzolo e Nocera tornano insieme in questo nuovo spettacolo che ha un pizzico di cattiveria in più: quella dei Cattivi Maestri che co-producono lo spettacolo e ospitano, nuovamente, il debutto.

Durata 65 minuti

 

RAINDOGS HOUSE musica

 

Sabato 28 settembre ore 22.00
SPIRYTUS96 + ALLA
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso gratuito tessera arci
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/

 

 

https://www.instagram.com/spirytus96_?igsh=MXIweTB6YjRhN2VtaA==

https://www.instagram.com/alla_mp3?igsh=MWw1d2l0cm9hanczaQ==

 

– Riprendendo le sonorità dei Flower Power degli anni ‘70, gli Spirytus96, giovane band genovese nata tra i banchi di scuola, riescono ad assimilare le influenze indie, soul, funk e rock di quegli anni, creando un genere personale dagli aromi alcolici e speziati.

Nell’estate del 2023 iniziano il progetto di “Sbronza”, il primo album registrato in totale autonomia e pubblicato Il 24 Maggio 2024 su tutte le piattaforme stream.

 

– Alla, classe ‘07, Genova.

Giovane cantautore indie-rap, apre i concerti di diverti artisti conosciuti come Alfa, PSICOLOGI, Bnkr44, Davide Shorty e Mudimbi.

Il 28 Giugno 2024 esce il suo ultimo singolo “Una cosa da grandi”, presentato in anteprima al format internazionale Sofar Sounds.

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