cinema NUOVOFILMSTUDIO
ven 11 ott (15.00 - 17.30 - 21.30)
sab 12 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 13 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)
lun 14 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)
VERMIGLIO
di Maura Delpero
con Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli
Italia/Francia/Belgio 2024, 119'
Lucky Red
Leone d’argento - Gran Premio della Giuria a Venezia 2024
In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. "Vermiglio" racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria..
Fresco vincitore del Leone d’argento al Festival del Cinema di Venezia, “Vermiglio” è il candidato italiano agli Oscar come miglior film internazionale. Maura Delpero, dopo il suo notevole debutto con "Maternal", racconta l’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino, essa perda la pace nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria. Un film sorprendentemente maturo che osserva la realtà con grande attenzione per restituirla con commovente naturalezza.
«Mio padre ci ha lasciati un caldo pomeriggio d’estate. Prima di chiuderli per sempre, ci ha guardati con occhi grandi e stupiti di bambino. L’avevo già sentito che da anziani si torna un po’ fanciulli, ma non sapevo che quelle due età potessero fondersi in un unico viso. Nei mesi a seguire è venuto a trovarmi in sogno. Era tornato nella casa della sua infanzia, a Vermiglio. Aveva sei anni e due gambette da stambecco, mi sorrideva sdentato, portava questo film sotto il braccio: quattro stagioni nella vita della sua grande famiglia. Una storia di bambini e adulti, tra morti e parti, delusioni e rinascite, del loro tenersi stretti nelle curve della vita, e da collettività farsi individui. Una storia d’alta quota, con i suoi muri di neve. Di odore di legna e latte caldo nelle mattine gelate. Con la guerra lontana e sempre presente, vissuta da chi è rimasto fuori dalla grande macchina: le madri che hanno guardato il mondo da una cucina, con i neonati morti per le coperte troppo corte, le donne che si sono temute vedove, i contadini che hanno aspettato figli mai tornati, i maestri e i preti che hanno sostituito i padri. Una storia di guerra senza bombe, né grandi battaglie. Nella logica ferrea della montagna che ogni giorno ricorda all’uomo quanto sia piccolo. Vermiglio è un paesaggio dell’anima, un “Lessico famigliare” che vive dentro di me, sulla soglia dell’inconscio, un atto d’amore per mio padre, la sua famiglia e il loro piccolo paese. Attraversando un tempo personale, vuole omaggiare una memoria collettiva».
(Maura Delpero)
Trailer: https://youtu.be/veSSKsfx-N4
mar 15 ott (15.30 - 21.00)
mer 16 ott (18.00)
HIT MAN - KILLER PER CASO
di Richard Linklater
con Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio
USA 2023, 113'
Gary Johnson è un professore di psicologia un po’ impacciato, che vive con i suoi gatti e collabora sotto copertura per il dipartimento di polizia di New Orleans. Quando gli viene chiesto di fingersi un killer per sventare possibili omicidi e incastrare i mandanti, si rivela incredibilmente abile, grazie anche ai camaleontici travestimenti di cui è capace. Ma la sua doppia identità viene messa in crisi dall’affascinante Madison, che gli commissiona l'uccisione del marito...
Dal regista culto Richard Linklater (la trilogia "Before sunrise"/"Before sunset"/"Before midnight", "A scanner darkly", "Boyhood", "School of rock"), arriva al Nuovofilmstudio "Hit man", film assolutamente originale dalla grande sceneggiatura, che unisce commedia romantica e thriller poliziesco, con protagonista la stella del momento Glen Powell, anche sceneggiatore e co-produttore insieme a Linklater.
«"Hit man" è liberamente ispirato a un articolo di cronaca nera che ho letto quasi vent'anni fa sulla rivista Texas Monthly. Il film cerca di toccare molte corde - commedia, noir, thriller, studio psicologico - concentrandosi al tempo stesso sul concetto di identità e su quanto possano essere più o meno rigide le nostre personalità» spiega Linklater. «Avevo quasi un’ossessione per questa storia, e nel corso degli anni ci ho pensato spesso, ma non mi era mai venuto in mente di farci un film. Posso rimanere affascinato da una vicenda, da un personaggio o da un’atmosfera. Qualcosa che ti tira dentro. In questo caso, ero già entrato nel racconto nel momento in cui ho riflettuto che il territorio era quello del film noir-thriller. È divertente quando ti rendi conto di essere all’interno di un genere e sai che ci aggiungerai il tuo tocco». Il regista ricevette una telefonata del suo amico e collaboratore Glen Powell, che gli chiedeva se conoscesse la vicenda raccontata nell’articolo. Spiega Powell: «Linklater ha avuto una carriera incredibilmente audace avendo spaziato in ogni genere cinematografico: questo film condensa tutti questi generi e personaggi in un'unica opera. Era difficile da realizzare, ma grazie a lui tutto è sembrato uno scherzo».
Trailer: https://youtu.be/5EVmLTjZQzc
mar 15 ott (18.00)
mer 16 ott (15.30 - 21.00)
GLI INDESIDERABILI
(Bâtiment 5)
di Ladj Ly
con Anta Diaw, Alexis Manenti, Aristote Luyindula
Francia 2023, 101'
Haby, una giovane donna molto impegnata nella vita della comunità, scopre che è stato varato un progetto di riqualificazione del suo quartiere. Il progetto, guidato a porte chiuse da Pierre Forges, un giovane medico piazzato a fare il sindaco, prevede la demolizione dell’isolato dov’è cresciuta Haby. Insieme agli abitanti del palazzo, la donna avvia una feroce battaglia per evitare la distruzione dell’edificio 5...
Dopo il grande successo de "I miserabili", il regista francese Ladj Ly torna alla regia portando ancora una volta sul grande schermo la comunità periferica parigina. Se nel precedente film Ladj Ly metteva in scena il rapporto/scontro tra la periferia e la polizia, con "Gli indesiderabili" continua il discorso politico sul difficile rapporto delle comunità con le istituzioni, esplorando il tema dell’edilizia abitativa sociale e portando l’attenzione sugli sfratti imposti ai residenti dei quartieri popolari, vittime delle riqualificazioni urbane. Il titolo francese del film "Bâtiment 5" è un riferimento personale alla palazzina in cui il regista stesso è cresciuto. «Io sono di Montfermeil, ci sono cresciuto e mi sono nutrito delle storie della gente che ci vive, di cui inevitabilmente i miei film sono pieni, ma in questo caso volevo ampliare la cornice. Quello che succede nei quartieri di Montfermeil succede in tanti altri luoghi, in Francia e altrove. Ho pensato che una città immaginaria avrebbe permesso a tutti di immedesimarsi. Lo stesso vale per la scelta di un film corale, che esplora diverse storyline all’interno della storia principale. Tutti collegati da una riflessione politica. È ora di ripensare la situazione. Ne è simbolo l’attivista Haby, che cerca contatti e nuovi modi di fare le cose. Attraverso il suo personaggio volevo evocare la nuova generazione di questi quartieri che sta cominciando a interessarsi alla politica, al contrario della generazione che detiene ancora il potere ma non comprende più nulla del nostro mondo».
(Ladj Ly)
Trailer: https://youtu.be/_HYYCe_yJMs
gio 17 ottobre (dalle h.17.30)
ingresso aperto a tutti, pomeriggio o sera 3€
tessera FLIGHT valida per 3 giornate 10€
FLIGHT – Mostra Internazionale del Cinema di Genova
“Come ha detto Andrej Tarkovskij, «L’immagine non è questo o quel significato espresso dal regista, bensì un mondo intero che si riflette in una goccia d’acqua, in una goccia d’acqua soltanto». Ecco; noi vorremmo provare a raccogliere, nel Festival, questi riflessi a volte effimeri, subito perduti... umili custodi della libertà, della leggerezza, della potenza e della fragilità dell’arte.” (dal Manifesto di FLIGHT – Mostra Internazionale del Cinema di Genova). FLIGHT arriva alla Quinta edizione (15-19 ottobre 2024). Un festival in grande crescita di pubblico e di prestigio internazionale, ma fedele alla sua ispirazione radicale e rigorosa, con 65 film da tutto il mondo, una retrospettiva di Istvan Szabo ed altri eventi speciali.
Quest’anno per la prima volta, grazie alla collaborazione con Nuovofilmstudio, FLIGHT atterra a Savona con due eventi: "Herbert. Barbarian in the garden", film del regista franco-polacco Rafael Lewandowski che sarà presente in sala per incontrare il pubblico e, in chiusura, siamo onorati di avere con noi il maestro István Szabó che presenterà il suo film del 1984 "Il colonnello Redl".
h.17.30 - Herbert. Barbarian in the garden
di Rafael Lewandowski
Polonia 2021, 95' - in lingua originale con sottotitoli
ospite in sala il regista Rafael Lewandowski
Un Barbaro in Giardino dedicato al grandissimo umanista e poeta polacco Zbigniew Herbert uno degli autori più noti del XX secolo. Le sue opere sono state tradotte in 40 lingue, acclamate e premiate in tutto il mondo, soprattutto per la sua dimensione senza spazio e senza tempo. La sua importanza è ancor più maggiore in Polonia dove è stato una guida morale per tutta la nazione. La sua poesia fu di grande importanza durante la lotta contro il comunismo tant’è che ancora oggi molti polacchi ricordano a memoria le sue poesie. Dietro la bellezza della sua poesia, tuttavia, si nascondeva un uomo che lottava con la vita quotidiana. La sua storia, raccontata da sua moglie Katarzyna e dalle persone che gli erano vicine, svela il quadro di un artista unico ma complesso. Da un lato Herbert era un modello di intelligenza, umorismo e fascino, dall’altro lottava contro rabbia, dolore fisico e malattia mentale.
h.21.00 - Il colonnello Redl
(Redl ezredes)
di István Szabó
Ungheria/Germania 1985, 140’
ospite in sala il regista István Szabó
La salita e la conseguente caduta di Adolf Redl (Klaus Maria Brandauer), ufficiale asburgico disposto a tutto pur di fare carriera. Nominato a capo dei servizi segreti austro-ungarici, subirà un ricatto causato dalla sua omosessualità e finirà per diventare una spia dei russi. Una volta scoperto, dovrà compiere un gesto estremo per evitare lo scandalo.
Ambientato alla vigilia della Prima guerra mondiale, "Il colonnello Redl" è una maestosa riflessione sul confronto tra un essere umano e gli incontrollabili eventi storici che lo circondano. Prendendo spunto da un dramma teatrale di John Osborne, intitolato "Un patriota per me", Szabó adatta (insieme a Peter Dobai) e dirige un dramma sentito e personale, incentrato sul disfacimento di un impero e sulla degenerazione dei valori che hanno accompagnato il suo tramonto. Klaus Maria Brandauer, nuovamente al lavoro con il regista ungherese dopo "Mephisto", dà magnificamente corpo e volto all'ambiguo personaggio principale, uomo zelante e ambizioso, impeccabile nei modi ma ugualmente vittima delle proprie debolezze. La strepitosa fotografia di Lajos Koltai fa il resto. Vincitore del Premio della giuria al 38° Festival di Cannes.
teatro dei cattivi maestri
La stagione teatrale 2024/2025 di Officine Solimano, a cura di Cattivi Maestri, si presenta come un vero e proprio viaggio tra storie potenti e messaggi universali, toccando temi profondi, esplorando nuovi linguaggi scenici e rivolgendosi a un pubblico di tutte le età. Due le nuove produzioni che aprono la programmazione: Per un Raperonzolo e Tiger Dad.
Produzione interamente a cura di Cattivi Maestri, Per un Raperonzolo (sabato 12 e domenica 13 ottobre, ore 18), si distingue come una delle produzioni più affascinanti dedicate all'infanzia, ma capace di parlare anche al pubblico adulto. Diretto da Antonio Tancredi, lo spettacolo offre una rilettura unica della celebre fiaba dei fratelli Grimm, mettendo in luce le sfumature più profonde e i significati nascosti di una storia che da secoli incanta generazioni di lettori. Due cuoche, tra ortaggi e mestoli, ricostruiscono la storia di Raperonzolo con un linguaggio visivo e narrativo fresco e coinvolgente, perfetto per un pubblico di tutte le età. È una favola che, dietro la sua semplicità, nasconde riflessioni profonde sulla speranza e la resilienza, dietro alla leggerezza apparente, scava in profondità nei temi dell’isolamento, della crescita personale e della speranza. Raperonzolo è sì una giovane prigioniera, ma è anche un simbolo di resistenza e resilienza. La sua lotta per la libertà, l'amore e l'indipendenza diventa il filo conduttore di uno spettacolo che ricorda come, anche nei momenti più oscuri, ci sia sempre la possibilità di un lieto fine.
Tiger Dad (sabato 19 ottobre, ore 20.30 e domenica 20 ottobre, ore 18), scritto e diretto da Rosario Palazzolo, che ha recitato con Toni Servillo in Iddu in gara alla Mostra del Cinema di Venezia, è un'esperienza teatrale cruda e provocatoria. Salvatore Nocera porta in scena Padre Tigre, incarnazione di due icone pop, ovvero la trascendenza del santo di Pietralcina e l’irruenza dell’Uomo Tigre. Tormentato, combatte contro il qualunquismo e l'ipocrisia dei tempi moderni, dell’intelligenza artificiale in particolare. Questo spettacolo è un viaggio nei contrasti della psiche umana, che affronta i temi della follia, del fallimento e della lotta contro l'omologazione imposta dalla società digitale. Tiger Dad è un'esplosione di emozioni che non lascerà indifferenti.
Spettacolo per l’infanzia
Sabato 12 ottobre, ore 18 e domenica 13 ottobre, ore 18
PER UN RAPERONZOLO
Di Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta e Antonio Tancredi. Drammaturgia e regia di Antonio Tancredi. Con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Scene e costumi di Valentina Albino. Ispirato alla fiaba dei Fratelli Grimm. Una nuova produzione di Cattivi Maestri Teatro.
“Le fiabe spesso sono cruente, crudeli e Raperonzolo non fa eccezione. Raperonzolo viene presa da una fata dopo la nascita, portata via dai genitori, rinchiusa in una torre, allontanata dal principe di cui si innamora e portata in un deserto. Decisamente una vita poco augurabile. Eppure, il finale fa quasi dimenticare i mali e le disavventure di Raperonzolo. Alla fine, Raperonzolo incontra il suo giovane principe e con lei ci sono anche i figli del loro amore.
Si sa, le fiabe hanno questo compito, portare la speranza, nutrirla, perché non ce n'è mai abbastanza, e ricordarsene nei momenti bui.” Antonio Tancredi
Due cuoche raccontano e fanno vivere la storia di Raperonzolo utilizzando ortaggi, mestoli, cucchiai, ciò che trovano sul bancone. Sono partecipi della sorte dei protagonisti fino a intervenire prendendo parte ad una storia che parla anche di loro e di noi tutti. Una storia, una fiaba, che ci ricorda come, anche nei momenti più bui, non bisogna dimenticare la speranza di un lieto fine. La vita avrà i suoi dolori, le sue ferite, i suoi abbandoni, ma vale sempre la pena di essere vissuta, fino in fondo.
Durata 50 minuti circa
Consigliato ad un pubblico a partire dai 5 anni
Sabato 19 ottobre, ore 20.30 e domenica 20 ottobre, ore 18
TIGER DAD
Di Rosario Palazzolo. Con Salvatore Nocera. Scene e costumi Mela Dell’Erba. Light designer Gabriele Gugliara. Musiche originali e effetti sonori Gianluca Misiti. Aiuto regia Angelo Grasso. Regia Rosario Palazzolo. Una produzione Ama Factory e Cattivi Maestri Teatro, con il contributo del Centro Studi sul Teatro napoletano, meridionale ed europeo.
Padre Tigre è un uomo timido e un po’ fuori rotta. Tonto, diremmo, poiché mischia tratti lievemente ossessivi a una pacatezza fuori dal comune, un po’ sorniona e un po’ angustiata.
Inquieta, in effetti, nel complesso, è la sua figura, poiché sintetizza in un solo individuo due aspetti dell’animo umano, incarnati da due icone pop, ovvero la trascendenza del santo di Pietralcina e l’irruenza dell’Uomo Tigre.
E del resto sarà un’arena perfetta, questo spettacolo, per far convivere le dicotomie.
Cattivo, sì, ma spostato verso la bontà. Uno sputo in bocca a chi muore di sete. La spada di Zorro nella mano di Cristo.
Perché Padre Tigre – o meglio Tiger dad, come lo ha trasfigurato il popolo della rete – tenterà di combattere una battaglia che forse perderà.
La battaglia contro il qualunquismo dei social, contro l’idiozia dell’intelligenza artificiale, contro il successo a scapito. Del resto, il luogo in cui si trova è un luogo perfetto per la disfatta, già agghindato a morte.
E difatti lui morirà.
Dopo “Letizia Forever” Palazzolo e Nocera tornano insieme in questo nuovo spettacolo che ha un pizzico di cattiveria in più: quella dei Cattivi Maestri che co-producono lo spettacolo e ospitano, nuovamente, il debutto.
Durata 65 minuti
RAINDOGS HOUSE musica
Venerdì 11 novembre ore 22.00
F.I.N.F. + HAIRBAGERS
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso gratuito con tessera arci
Domanda iscrizione
https://www.instagram.com/finf.band?igsh=anM3MnlrcXhwMDd1
https://www.instagram.com/hairbangersofficial?igsh=MWFrN214MnB5MWdzdg==
I F.I.N.F. (For Infinite Nerd Fantasies) sono una “Nerd Culture” Rock Band farmatasi nel Settembre 2023.
“Nerd Culture” in quanto i testi sono ispirati principalmente da film, serie tv, fumetti, manga, videogiochi e giochi di ruolo.
Debuttano nell’Aprile 2024 già con in mano il loro primo EP dal titolo “EP-IC”.
Il loro suono va dall’hard rock al glam rock, proponendolo in uno show coinvolgente e ricco di sorprese!
Gli Hairbangers sono un band Hard & Heavy savonese fondata nell’ottobre del 2012 che propone un Hard Rock basato sulla fusione di vari generi, sperimentazioni e atmosfere legate ai malesseri della società contemporanea. Dopo appena un anno di lavoro pubblicano il loro primo EP, promosso con un’intensa attività live. Dopo una serie di cambi di formazione si ripropongono con un sound più maturo e ricco. Tra Primavera ed Estate 2019 hanno registrato presso il Musiclab uno dei loro inediti ”Life is Cruel”, con tanto di videoclip a cura di MFL film, pubblicato durante il lockdown del 2020. Con la ripresa delle attività live gli Hairbangers sono tornati operativi offrendo altri brani inediti.
Sabato 12 ottobre ore 22.00
JOSHUA IDEHEN
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso 12e (under 25 ingresso 9e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line
https://youtu.be/eNmxddPMU8Y?si=J_k4WfH-Mpj_WC_B
https://youtu.be/xQG5zN8QOAs?si=7NZylEH6EkGV7Fx6
https://youtu.be/vcm5xz5WEcM?si=dPSN4P85MgVCdxlK
https://youtu.be/T19IrfO3-LQ?si=PPjOgG49cVXSI-oK
Joshua Idehen è un artista nigeriano, di origine britannica e di stanza in Svezia. Esponente di spicco della scena spoken word internazionale, ha collaborato prestando la sua penna e voce a numerosi brani di The Comet Is Coming e Sons of Kemet, oltre a prendere parte a band come Benin City, Hugh, LV.
Più recentemente, ha formato i Calabashed con Alabaster DePlume, una squadra di jazz spirituale che è stata premiata da NME; ha lavorato con il maestro dell’elettronica di Los Angeles Daedelus sul mini LP acclamato dalla critica, “Holy Water Over Sons”.
Ci attende un godibilissimo viaggio tra beat danzerecci e testi tutti da ascoltare, pronti a sorprendere l’ascoltatore con un’ironia impenitente che nasconde dietro l’angolo epifanie inaspettate. Come stare sul ring pensando di essere in controllo della situazione, per poi farsi sorprendere da un gancio che fa vedere le stelle. Ecco, la sensazione è un po’ quella lì, senza dolore ovviamente, ma con il solo piacere di lasciarsi stupire da un’artista sinceramente eccitante.