"La politica locale e regionale non si è accorta (colpevolmente) che in questi ultimi anni il comparto dell’automotive è drammaticamente sprofondato verso il punto di non ritorno, dimenticandosi che sul territorio provinciale savonese insistono due aziende leader nel settore che occupano centinaia di lavoratrici e lavoratori" dichiara Andrea Pasa, segretario della Camera del lavoro savonese.
"Per i metalmeccanici del comparto Automotive, il 18 ottobre sarà sciopero generale e manifestazione a Roma: in provincia di Savona oltre mille occupati e due stabilimenti fondamentali per l’economia del territorio – Bitron a Savona e Continental a Cairo Montenotte - . Si tratta di una iniziativa di grande importanza, la prima nel suo genere che unisce i lavoratori di una filiera rappresentati da diversi contratti e diverse categorie, in quanto, pur coinvolgendo i lavoratori di un settore specifico, in realtà parla della crisi industriale del Paese e della totale assenza di politiche industriali da parte del Governo che, nell’automotive, si sommano alle gravi responsabilità di Stellantis che si sta ormai da tempo progressivamente disimpegnando dal nostro Paese".
"Questo in una fase in cui la transizione ambientale ed energetica richiederebbero scelte strategiche e l’individuazione di risorse necessarie a riposizionare l’intero apparato industriale italiano. Il Governo, tuttavia, continua in una narrazione surreale in cui viene illustrata l’Italia come locomotiva d’Europa e si tende ad individuare come responsabile delle difficoltà economiche le scelte sul Green Deal europeo, chiedendo velleitari rinvii invece che spingere per l’utilizzo di risorse comuni per rendere competitivo l’apparato industriale europeo. Sono già molte le vertenze di aziende della componentistica, molte anche non metalmeccaniche. Gli ammortizzatori sociali stanno terminando. Molte imprese di piccole o piccolissime dimensioni già hanno chiuso. Inoltre è avanzato un processo di spostamento delle aziende della componentistica verso altri paesi europei ed extraeuropei".
"Bisogna aumentare il numero dei veicoli prodotti nel paese con l’assegnazione della piattaforma small e la produzione di modelli mass market. Nuovi produttori possono essere un’opportunità se in aggiunta all’attuale presidio industriale e, come avviene in altri paesi europei, dovranno essere vincolati dal Governo anche alla partecipazione diretta dello Stato negli asset societari per la valorizzazione della catena di fornitura del nostro Paese e al rispetto delle norme e dei contratti nazionali".
"Saremo presenti anche - prosegue Pasa - alla manifestazione nazionale del Pubblico impiego indetta da Cgil e Uil il 19 ottobre a Roma con queste parole d’ordine “Salario, salute, diritti, occupazione”. Il quadro che emerge dal Piano Strutturale di Bilancio ripropone le politiche di austerità che hanno già, in passato, indebolito il nostro sistema sociosanitario: tagli alla spesa pubblica, nessuna attenzione destinata al welfare, in particolare alla sanità pubblica, come inesistente è l’idea di investire sul personale che quotidianamente garantisce i beni e i servizi pubblici nel nostro Paese. Per queste ragioni, le categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil, hanno ritenuto non rinviabile un segnale di forte contrarietà alle politiche che su questi settori sono state realizzate con lo scopo di rivendicare un cambio di passo proprio nella discussione della legge di bilancio. Il rinnovo dei CCNL del settore pubblico è una delle vertenze cruciali nella più generale vertenza sui salari, che vedono il Governo non dare risposte adeguate. Risposte che non arrivano nemmeno dalle parti datoriali private".
"Il rilancio del Servizio sanitario nazionale non è più rinviabile: le condizioni in cui versano i pronto soccorso e gli operatori sanitari, la carenza dell’assistenza territoriale, il prolungamento delle liste d’attesa, le mancate risposte a non autosufficienza e disabilità, giorno dopo giorno, rappresentano una minaccia per milioni di cittadini che in molti casi hanno smesso di curarsi; rappresentano una delle basi del progressivo impoverimento di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati costretti a fare sempre maggiori sacrifici economici per affrontare la propria cura o quella dei propri cari. La carenza di personale è ormai una regola e le condizioni di lavoro continuano a peggiorare esponendo parte del personale dei servizi pubblici a rischi e aggressioni. La precarietà è sempre più presente e condanna intere generazioni all’incertezza permanente. E sempre più cresce e si diffonde il progetto di privatizzazione di servizi essenziali. Per invertire questa condizione e rafforzare il sistema dei servizi pubblici rivendichiamo , un piano straordinario di assunzioni e l’incremento delle risorse destinate ai rinnovi dei CCNL 2022/2024,aumentare il finanziamento del SSN, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL per abbattere le liste d’attesa, rilanciare il ruolo e la funzione dell’assistenza territoriale, adeguando contestualmente la rete ospedaliera, costruire e rafforzare le reti di sostegno alle persone anziane, a partire dalla garanzia di risorse per la non autosufficienza e dal miglioramento della normativa, contrastare i processi di privatizzazione, stabilizzare i precari Il diritto alla salute, a servizi pubblici efficaci, il diritto a salari dignitosi sono pilastri fondamentali della nostra società, diritti universali sanciti dalla nostra Costituzione che acquisiscono un valore ancor più crescente in un contesto socioeconomico complesso come quello attuale".