I sette capoluoghi accolgono migliaia di manifestanti provenienti anche dalle regioni limitrofe, per costituire tutti insieme un popolo consapevole che le guerre in atto, oltre a essere sanguinose e drammatiche per i popoli che le subiscono, riguardano i cittadini di tutto il mondo.
Le richieste delle piazze sono articolate ed esposte nella convocazione delle associazioni: una conferenza di pace Onu per il rispetto e l’attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all’autodeterminazione, per il riconoscimento dello Stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia.
E ancora si insiste per la risoluzione nonviolenta delle guerre, per una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune, per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e la democrazia. Tra i motivi della mobilitazione anche lo stop al riarmo, all’aumento delle spese militari, alla produzione e diffusione delle armi nucleari e all’invio di armi ai paesi in guerra.
Temi dibattuti a livello internazionale e che riguardano direttamente anche l’Italia. E al governo del nostro Paese sarà rivolta anche la protesta per il diritto a manifestare, contro il recente ddl 1660 che contiene norme che invece tendono a limitare tale diritto. In alcune piazze ci saranno anche le voci di israeliani e palestinesi, insieme per il cessate il fuoco in Medio Oriente e per testimoniare che il dialogo e la convivenza sono possibili. Tutti insieme “per buttare fuori dalla storia le guerre, le invasioni, le occupazioni, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, i genocidi, i terrorismi” concludono dalla Cgil Savona.