Martedì 5 novembre ore 20.30 libreria
La Compagnia dei lettori, club di lettura
incontro del mese di novembre: si discuterà di La città che non c’è di Yu Hua (Feltrinelli).
Giovedì 8 novembre ore 17.30 sala Rossa (Comune di Savona)
Emmanuela Abbadessa, La suggeritrice (Neri Pozza)
l’autrice dialogherà con Ferdinando Molteni
Palermo, 1955. Ormai infranto il sogno di diventare una solista, la vita di Franca scorre sempre uguale. Il suo lavoro è accompagnare al pianoforte le alunne di una scuola di danza diretta da un’ex étoile russa, e le note, che potrebbero uscire piene di senso dalle sue dita esperte, sono ridotte lì a semplice ritmo martellante, stancamente ripetuto. Soltanto a sera, nella sua stanza, Franca si riappropria della musica, di ogni sussurro, di ogni languore di cui la sua esistenza è priva. Poi, un giorno, nella scuola di Madame entra una giovane che pare un giunco, flflessibile quanto gracile, la pelle diafana che somiglia alla porcellana. E quando le mani di Franca iniziano a muoversi sulla tastiera, quel corpo prende vita, si libra in volo, le braccia sono ali, i piedi non emettono suono al contatto con la terra, il movimento nasconde e sublima la fatica.
Emanuela E. Abbadessa (Catania, 1964) vive e lavora a Savona dove è consulente musicologico del teatro dell’Opera Giocosa. Collabora come drammaturgo e librettista con il Teatro Coccia di Novara e scrive per "La Repubblica” (Palermo). Esordisce con Capo Scirocco (Rizzoli, 2013), vincitore del Premio Rapallo-Carige e del R. Brignetti Isola d’Elba, finalista ad Alassio Centolibri e al Premio Città di Rieti. Nel 2016 ha pubblicato Fiammetta (Rizzoli), secondo al Premio Dessì e al Premio Subiaco Città del Libro. È da lì che viene la luce (Piemme, 2019), suo terzo romanzo, è stato candidato al Premio Strega 2019.
Martedì 19 novembre ore 20.30 libreria
Cena letteraria con Marta Aidala autrice di La strangera (Guanda)
Apericena + libro 35,00 euro. Per informazioni e prenotazioni whatsapp 3534184503 o email savona@feltrinellifranchising.<wbr></wbr>it
Marta Aidala, nata a Torino nel 1996, a diciassette anni si è innamorata delle montagne e il suo sogno è salirci per rimanere. Dopo i lavori più disparati ha frequentato la Scuola Holden e si è diplomata nel 2023. Adesso lavora in una libreria e si dedica alla scrittura. La strangera è il suo romanzo d’esordio.
Prendere la propria vita e andare - per capire se stessa, trovare un futuro, non scendere più ma restare. Sono questi i motivi per cui, una mattina di maggio, Beatrice lascia Torino per trasferirsi tra le montagne. Quelle montagne che, ne è certa, sono donne anche se spesso recano nomi maschili. Donne come lei, che appena arrivata al rifugio del Barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto <>. Marta Aidala ha il coraggio di una voce limpida che lascia parlare i gesti e gli accadimenti, i rumori del bosco, gli odori, la luce di un cielo alto sopra le cime. E sa raccontare nei dettagli più concreti una nuova epica, quella di una ragazza che va dietro alla propria libertà nonostante le esitazioni e le paure, una ragazza che cerca se stessa nei sentieri e tra gli uomini di montagna, in un mondo che sente suo anche se le vecchie tradizioni la guardano con diffidenza. Con timore e curiosità, come la guarda Elbio, il giovane malgaro con cui Beatrice instaurerà un legame profondo, fatto di ritrosie e slanci, in quell’intimità fragile e struggente che nasce tra due persone che si specchiano e si riconoscono.
Quando l’estate finisce Beatrice però decide di non seguire Elbio a valle, rimane invece assieme al Barba in rifugio, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa. Ma l’inverno senza neve le rivelerà una montagna inaspettata, spingendola a rimettere tutto in discussione, e interrogandola ancora una volta sul suo futuro, sulla persona che vuole essere e sui luoghi a cui sente di appartenere..
Giovedì 21 novembre ore 18.30 libreria
Anna Vera Viva, Malammore (Garzanti)
l’autore dialogherà con Alessandra Bruno
Da molti anni Antonio Capasso è Brunella, una creatura della notte il cui fascino è incontrastato nel mondo delle drag queen. Quando il suo corpo viene trovato senza vita nel suo appartamento del Rione Sanità, appare subito chiaro che non si tratta di morte naturale. Una ferita profonda alla base del cranio mostra il segno del colpo inferto alla vittima. Ancora una volta padre Raffaele, ritornato dopo quarant’anni nel quartiere, si troverà coinvolto in un’indagine complicata che lo porterà a nuovi scontri con il fratello Peppino, il boss della Sanità, e a nuovi incontri con un’umanità piena di miserie che dietro la facciata di una vita borghese nasconde vizi e ossessioni inconfessabili. Dai vicoli della Sanità alle strade del centro e ai locali notturni, il prete percorrerà la città in lungo e in largo alla ricerca della verità nascosta nel passato recente e lontano di Brunella e tra le violente passioni che riusciva a scatenare. Così, ancora una volta, grazie al suo intuito e all’aiuto prezioso della sua perpetua, scoprirà chi si è arrogato il diritto di spegnere la vita di una chimera.
Anna Vera Viva, salentina, si trasferisce a Napoli nel 1982. Scrive da molti anni ed è sceneggiatrice di docufilm e cortometraggi tra cui La consegna e Specchio delle mie brame, candidati al David di Donatello. Le sue passioni sono viaggiare e gironzolare per musei e gallerie d’arte contemporanea. Soggiorna spesso a Parigi e tra le montagne abruzzesi. Con Garzanti ha pubblicato anche Questioni di sangue (2022), il primo capitolo delle indagini di padre Raffaele.