News19 novembre 2024 15:17

Sanità ligure: ecco un altro carrozzone

La sanità regionale è già ingessata da una struttura elefantiaca: cinque ASL, quattro aziende ospedaliere e Alisa, un organismo che dovrebbe coordinare il tutto ma che si è rivelato incapace di farlo. E Bucci, invece di affrontare le urgenze, si rifugia nell’istituzione di un organismo vuoto come il Consiglio Superiore della Sanità

Sanità ligure: ecco un altro carrozzone

“La nuova amministrazione regionale, guidata da Bucci, non rappresenta nulla di nuovo per le cittadine e i cittadini liguri. Non ci sono segni di cambiamento o discontinuità rispetto all’era Toti, ma solo un perpetuarsi delle stesse politiche fallimentari che hanno portato la nostra regione a essere in difficoltà in settori chiave come la sanità, i trasporti e l’ambiente. Trovo poi assurdo che nel 2024 si presenti una giunta regionale che non tiene minimamente conto della parità di genere”.

Lo dichiara il Consigliere Regionale Gianni Pastorino, che aggiunge:

“Ora, chi ha dato fiducia a questa amministrazione si ritrova a fare i conti con una politica che non sa andare oltre le logiche di spartizione. Invece di affrontare le vere urgenze della sanità ligure, Bucci si rifugia nellistituzione di un organismo vuoto come il Consiglio Superiore della Sanità. Un’operazione che, sotto una patina di innovazione, nasconde la mancanza di visione e capacità di risolvere i problemi strutturali di un sistema già frammentato e inefficiente.

La Liguria soffre da anni di un modello sanitario disorganizzato, e la nuova giunta non fa altro che peggiorare la situazione. La sanità regionale è già ingessata da una struttura elefantiaca: cinque ASL, quattro aziende ospedaliere e Alisa, un organismo che dovrebbe coordinare il tutto ma che si è rivelato incapace di farlo. A questo quadro già complicato si aggiungono ora l’assessorato con cinque consulenti, uno dei quali avrà il ruolo di portavoce, e il nuovo Consiglio Superiore della Sanità, un ulteriore livello di burocrazia che non affronta i problemi reali.

Il risultato? Ancora più caos. Le responsabilità sono distribuite tra troppi attori, senza un reale coordinamento. Anziché semplificare, si continuano a sovrapporre ruoli e strutture, mentre le necessità delle cittadine e dei cittadini rimangono inascoltate.

Il Comitato Scientifico, che dovrebbe guidare l’azione del Consiglio Superiore della Sanità, è composto quasi esclusivamente da medici ospedalieri, in minima parte, da qualche medico territoriale e da qualche figura vicina a Bucci. Mancano del tutto figure chiave come infermieri e tecnici, anch’esse figure fondamentali nella gestione del sistema sanitario. Questo dimostra ancora una volta quanto la visione della giunta sia distante dalle reali esigenze del territorio.

Tempi di attesa interminabili per visite ed esami, pronto soccorso al collasso, una medicina territoriale incapace di rispondere alle necessità delle persone: queste sono le emergenze che le cittadine e i cittadini affrontano ogni giorno. Eppure, la giunta preferisce moltiplicare gli organismi inutili invece di investire in soluzioni che abbattano i tempi di attesa, migliorino i servizi territoriali e garantiscano l’accesso rapido e universale alle cure.

Come se non bastasse, gli stessi responsabili delle inefficienze passate vengono premiati con nuovi incarichi e consulenze. La Liguria non ha bisogno di nuovi carrozzoni, ma di una gestione coraggiosa e competente, che risponda alle vere necessità della popolazione”.

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