“Chiamano ‘risparmi' quelli che in realtà sono tagli. Tagli ai servizi, mancate assunzioni del personale e quindi tagli alla qualità dell’assistenza. Questo è il vero volto delle politiche sanitarie della nuova giunta regionale”, dichiara Gianni Pastorino, Consigliere Regionale, che aggiunge:
“Le richieste del nuovo assessore alla Sanità, Massimo Nicolò, alle ASL di operare ulteriori riduzioni di spesa si traducono in un progressivo smantellamento della sanità pubblica. Non possiamo tollerare ulteriori sacrifici per un sistema già in crisi, con personale esausto e cittadine e cittadini costretti a rivolgersi al privato per ottenere cure in tempi accettabili. Questo non è un sistema sanitario, è una lotteria sanitaria. Basta vedere le immagini delle code nei nostri pronto soccorso o i reparti di accettazione di alcuni nostri ospedali dove si trovano persone furibonde e deluse.
I nove anni di gestione del centrodestra hanno prodotto un buco di bilancio sempre più profondo. I responsabili hanno un nome: Toti, Viale e Gratarola. Ora si parla di ‘risparmi’, ma perché queste misure non sono state adottate prima, durante il mandato dell’ex assessore Gratarola? Quest’ultimo, peraltro, viene premiato con nuovi incarichi nella giunta attuale, nonostante i risultati discutibili della sua gestione.
In Consiglio Regionale dovranno spiegare perché la Liguria è la regione con la più grande sovrastruttura sanitaria d’Italia: Alisa, 5 ASL, 4 aziende ospedaliere, ora un Consiglio superiore della sanità, saggi e consulenti. Un sistema complesso e inefficiente, che loro stessi hanno costruito e che ora non riescono a gestire. E dovranno dire come eviteranno l’aumento delle tasse regionali, non potendosi giustificare o scaricare le colpe sul centrosinistra. I responsabili sono solo loro, e la gestione nefasta di questi ultimi nove anni.
Se il nuovo presidente Marco Bucci seguirà la stessa linea adottata da Toti con Gratarola, limitandosi a dire che non ci sono proposte, eccone una: proponiamo di rivedere tutti i piani organizzativi aziendali presentati dalle ASL a inizio anno. In questi anni sono state previste nuove strutture e incarichi ‘ad personam’ creati senza alcuna reale necessità, generando ‘generali senza eserciti’ in un contesto di grave carenza di personale. È curioso che Gratarola non si sia mai accorto di queste criticità.
Se Nicolò è disposto ad ascoltare, questo potrebbe essere un primo passo per ripensare il futuro della macchina sanitaria ligure. Ma serve coraggio per affrontare davvero i problemi e smetterla di nasconderli dietro le parole”.