Grazie alle sue tre associazioni - Nuovofilmstudio, Cattivi Maestri e Raindogs - questo hub creativo, punto di riferimento per l'arte e la cultura in città, organizza ogni anno eventi che spaziano dal cinema alla musica e al teatro, creando un punto d'incontro per residenti e turisti.
cinema NUOVOFILMSTUDIO
ven 10 gen (15.15 - 18.00 in italiano) (21.00 v.o.s.)
sab 11 gen (15.15 - 18.00 - 21.00 in italiano)
dom 12 gen (15.15 - 18.00 - 21.00 in italiano)
lun 13 gen (15.15 - 18.00 - 21.00 in italiano)
EMILIA PEREZ
di Jacques Audiard
con Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón, Selena Gomez
USA/Messico 2024, 130'
Lucky Red
Premio della Giuria e Premio per la miglior interpretazione all'intero cast femminile a Cannes 2024
Rita è un avvocato al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un'offerta del tutto inaspettata: aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. L’uomo ha in mente di attuare il progetto su cui lavora da anni: diventare la donna che ha sempre sognato di essere. Insoddisfatta del suo lavoro, Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la vita di molti.
"Emilia Pérez", vincitore del Premio della giuria e del Premio per la miglior interpretazione femminile al suo intero cast all'ultimo Festival di Cannes e candidato francese per la corsa agli Oscar 2025, è l'ultimo lavoro di Jacques Audiard ("Il profeta", "Un sapore di ruggine e ossa", "I fratelli Sisters"). Tutto cambia e tutto rinasce in questo film che va oltre i confini dei generi cinematografici e spazia dal musical al gangster movie, alla commedia d'amore, il tutto accompagnato dalla straordinaria colonna sono di Camille e Clément Ducol e dagli affollati scenari di Città del Messico.
«Sei anni fa ho letto il romanzo "Écoute" di Boris Razon. A metà del libro, arriva uno spacciatore transgender che vuole sottoporsi a un intervento chirurgico. Dato che nei capitoli successivi il personaggio non era molto sviluppato, ho deciso di iniziare la mia storia con lui. Ho buttato giù una prima bozza e mi sono reso conto che era più simile a un libretto d’opera che a una sceneggiatura cinematografica: era suddiviso in atti, c’erano poche scenografie, i personaggi erano archetipici. Nel libro l’avvocato era un uomo, un tipo stanco e disincantato, uno che non ha più niente da perdere. Io l’ho trasformato in una donna, anche lei avvocato ma giovane, ambiziosa, spregiudicata, cinica. Insomma, Rita è un personaggio con un enorme potenziale di sviluppo che, come Emilia, avrebbe potuto spaziare tra generi diversi: film noir, melodramma, commedia di maniera, musical, telenovela. Con i miei primi tre film ho imparato alcune cose specifiche. Da allora, utilizzo e applico tutto ciò che ho appreso ma continuo a scoprire cose nuove. Con l’esperienza riesci a gestire gli attori portandoli a un livello diverso, riesci a girare più facilmente il tipo di immagini che hai in mente, a esprimere meglio sul set cosa ti aspetti. E man mano che acquisto sicurezza, mi prendo più libertà. So dove sto andando, ma senza esagerare».
Trailer: https://youtu.be/AB1LrefRPWc
mar 14 gen (15.30 - 21.00)
mer 15 gen (15.30)
Il Cinema Ritrovato. Al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna
I SETTE SAMURAI
(Shichinin no samurai)
di Akira Kurosawa
con Toshirô Mifune, Takashi Shimura, Keiko Tsushima
Giappone 1954, 207’ - in giapponese con sottotitoli in italiano
Edizione restaurata nel 2024 presso il laboratorio Toho Archive a partire dal master positivo 35mm
La Cineteca di Bologna porta al cinema "I sette samurai" per la prima volta in Italia nella versione integrale di 207 minuti. Il film giapponese più noto in Occidente fu infatti conosciuto all’estero, fino agli anni Ottanta, in una versione mutila di un’ora, dove i samurai erano solo quattro... e la versione integrale non fu mai distribuita nel nostro paese. Il capolavoro di Akira Kurosawa adorato dai contemporanei – Fellini avrebbe modellato il trucco, i vestiti e la camminata di Gelsomina ne "La strada" pensando ai samurai – ha influenzato profondamente i grandi riformatori del cinema hollywoodiano, da Peckinpah, a Coppola e Lucas.
XVI secolo. Mentre imperversano le guerre civili, i contadini di un villaggio riescono a convincere sette samurai a difenderli contro una banda di quaranta predoni. In realtà i samurai sono soltanto sei perché il settimo (interpretato dal prodigioso Toshiro Mifune) è un contadino che ha imparato a combattere, personaggio-chiave dell’inedita dialettica sociale del film, fra la casta nobile dei guerrieri in disarmo e il popolo umiliato e offeso. Questo aspetto essenziale del film fu quasi cancellato dai brutali tagli imposti dalla produzione che impoverirono la complessità di tinte e registri della versione integrale. Di questo capolavoro sono ammirevoli la scansione narrativa, la forza plastica e figurativa delle scene di battaglia e il disegno dei personaggi.
«"I sette samurai" è a tutti gli effetti un’epopea dello spirito umano perché sono davvero pochi i film a essersi spinti così lontano, a mostrare così tanto, per indicare la portata sorprendente e spaventosa del sacrificio, e osando opporre al caos incombente il coraggio personale, il gesto disinteressato e la scelta».
(Donald Richie)
Trailer: https://youtu.be/jGBqGQ7sRlU
mer 15 gen (19.30)
Royal Opera House al Cinema - 2024/25
LES CONTES D'HOFFMANN
di Jacques Offenbach, libretto Jules Barbier
regia di Damiano Michieletto, dirige Antonello Manacorda
versione originale in francese con sottotitoli in italiano - 215'
introduzione a cura di Emanuela Ersilia Abbadessa
Les Contes d’Hoffmann, Opera fantastica in cinque atti, seconda del catalogo di Offenbach dopo Die Rheinnixen (1864), trova ispirazione nelle pagine dei più celebri racconti di Hoffmann, da L’Uomo della Sabbia a Il Consigliere Krespel. Senza intenti di unità drammaturgica, l’opera procede per quadri in cui, attraverso l’offuscarsi degli anni, si immagina il poeta tedesco intento a rievocare le donne (immaginarie) amate, da Olympia, studentessa modello in tutti i sensi, ad Antonia, Giulietta e Stella.
Il pluripremiato regista Damiano Michieletto dirige un cast stellare in una nuova produzione dell’onirica opera di Offenbach. Il tenore Juan Diego Flórez, nei panni del tormentato poeta E.T.A. Hoffmann, canterà assieme a Ermonela Jaho, Olga Pudova e Marina Costa-Jackson, che interpreteranno le tre amanti del protagonista. A completare il cast, Alex Esposito nella quadruplice parte del cattivo (Lindorf, Coppélius, Dr. Miracle, Dapertutto) e il mezzosoprano Julie Boulianne nel ruolo "en travesti" di Nicklausse.
Michieletto ritrova in questa produzione il direttore Antonello Manacorda, con il quale ha collaborato alla recente nuova produzione di Carmen della Royal Opera House. La carriera del regista lo ha visto lavorare con i principali teatri d'opera del mondo, tra cui l'Opera e il Balletto Nazionale Olandese, il Teatro Real di Madrid, l'Opera di Francoforte, l'Opera di Parigi e il Festival di Glyndebourne. Il suo allestimento di Cavalleria rusticana/Pagliacci per la Royal Opera nel 2015 gli è valso un Olivier Award.
Ingresso aperto a tutti 12€ - soci FAI e soci sostenitori 10€
Trailer: https://youtu.be/hsqOPJ3aTLY
Anticipazione
gio 16/ven 17/sab 18 gen
FRATTURE - SPAZI DI DIALOGO FRA PAROLE, VISIONI E SUONI
Con l’obiettivo di esplorare le dinamiche del conflitto e del dialogo nella loro complessità, gli Aedi (un gruppo di ragazzi emerso nell’ambito del progetto Futuro Oggi, promosso da CEI 8xmille) hanno scelto di "abitare" gli spazi di tensione che si creano tra generazioni, identità e culture. Nasce così Fratture, evento gratuito realizzato grazie alla collaborazione con realtà giovanili del savonese come Human Memories, Sguardi Freschi e Fiammiferi. Per tre giorni, le Officine Solimano si trasformeranno in un laboratorio vivo di confronto e sperimentazione, dove dibattiti, immagini, suoni e musiche daranno corpo a uno spazio condiviso.
Programma
gio 16
h.21.00 (Nuovofilmstudio)
ingresso libero proiezione a cura di Sguardi Freschi
COSA DIRÀ LA GENTE
di Iram Haq
Norvegia/Germania/Svezia 2017, 106’
Oslo. Nisha ha sedici anni e una doppia vita. In famiglia è una perfetta figlia di pachistani. Fuori casa è una normale ragazza norvegese. Quando il padre la sorprende in casa di notte insieme al suo ragazzo verrà portata, contro la sua volontà, in Pakistan da una zia. In un Paese che non ha mai conosciuto Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura da cui proviene la sua famiglia.
«In Cosa dirà la gente la pressione sociale gioca un ruolo importante. Viene posto l’accento sui conflitti culturali, ma anche generazionali. La mia eroina Nisha, che vive con i genitori, vorrebbe avere dei buoni rapporti con loro e allo stesso tempo vivere come i giovani norvegesi della sua età. Le tradizioni a cui la sua famiglia è attaccata non le permettono di spiccare il volo: in questo ambiente la preoccupazione per quello che verrà detto è primordiale, ed è faticoso e frustrante dover rispettare delle regole imposte da altri». (Iram Iraq)
ven 17
h.18.00 - ingresso libero
MATTEO SAUDINO (BARBASOPHIA) E FLAVIA CARLINI
moderato da Fausto Lammoglia
Incontro, curato da Human Memories, per esplorare le complessità del nostro presente e tracciare prospettive future.
La costruzione della comunità civile è un percorso importante, collettivo e sempre più necessario che non può prescindere dalla condivisione e dal dialogo. Con Flavia Carlini e Matteo Saudino proveremo a riflettere su questo percorso dalla filosofia alla piazza, per essere più liberi, consapevoli e attivi nel tentativo di recuperare quella dimensione politica che è fondamentale nell’esistenza di ognuno. La costruzione della comunità civile è un percorso importante, collettivo e sempre più necessario che non può prescindere dalla condivisione e dal dialogo.
h.20.00
Fiammiferi presenta
ELEVATOR
cortometraggio di Nicolò Uzzauto
“Ogni ascensore assume il ruolo di una metafora, rappresentando l’anima e il ventre ruminante di un palazzo, con il loro lento sferragliare che avvolge ciò che resta delle nostre giornate, siano esse moderne o decadenti, fredde o accoglienti”. Un’opera che incarna il dialogo tra generazioni: l’ascensore diventa simbolo di connessione, tra i piani di un edificio e tra le vite che vi transitano, celebrando la Savona di ieri, di oggi e di domani attraverso uno sguardo giovane ma radicato nel territorio.
h.20:45 (Raindogs House)
aperitivo a cura di Fiammiferi
in concerto: Spirytus96 - Jackpot - Juma + dj set Niccothekiwi (Fiammiferi)
sab 18
h.10.00 (Cattivi Maestri)
gli esperti di Youngle e Spazioerelazione conducono laboratorio So-stare nel conflitto
h.17:00
STARE NEL MEZZO
incontro con le scrittrici Espérance Hakuzwimana, Sabrina Efionayi e Jada Bai
teatro dei cattivi maestri
Sabato 11 gennaio, ore 20.30
RADIO MAIGRET – I CASI DI MONSIEUR M.
Da Georges Simenon. Ideazione e testo di Gloria Sapio e Maurizio Repetto. Effetti e tappeto sonoro realizzato dal vivo da Andrea Cauduro. Con Gloria Sapio, Maurizio Repetto. Una produzione di Settimo Cielo.
Lo spettacolo prevede il coinvolgimento del pubblico nelle indagini.
Radio Maigret nasce da uno studio progressivo sulla scrittura di Simenon, sul clima dei suoi romanzi, del genere poliziesco, dalle immagini d’antan di un certo cinema francese.
I chiaro scuri d’epoca inducono a immaginare una scansione recitativa da vecchia radio, dove ritmi sincopati si accendono in prossimità dei microfoni attraverso un tappeto sonoro che allude alla vecchia postazione del rumorista ma ha i suoi riferimenti nella musica contemporanea e si intreccia con le voci, le sostiene, le annulla, le porta lontano.
La proverbiale umanità del commissario, la penna empatica di Simenon, non riescono a dissimulare la ferocia di una caccia che spinge il commissario (con la complicità del pubblico che viene invitato a entrare nel vivo del plot) a braccare i colpevoli, bestie sanguinose, sospinte dalla miseria verso l’emarginazione e quindi alla delinquenza.
Radio Maigret è anche un omaggio a Parigi attraverso le parole suggerite da un autore belga che amava quella città con la tenerezza di un esule.
Lo spettacolo rievoca uno dei romanzi più nostalgici di Simenon “Maigret et son mort” che, lontano da Parigi, in America, chiude gli occhi e enumera le strade, le piazze, i quai e i boulevard con la nitidezza ossessiva del ricordo.
Video promo: https://www.youtube.com/watch?v=OiiB842HdXA&t=1s
Durata: 70 minuti
BIGLIETTI
Intero € 15 / Ridotto soci Arci € 12 / Ridotto soci sostenitori Officine Solimano € 11 / Ridotto under 25 e allievi dei Cattivi Maestri € 8 / Rassegna “Uno sguardo sui giovani” intero € 10, soci Arci € 10 / Biglietto ridotto per gli iscritti al FAI € 12.
SCONTI
Il giorno del tuo compleanno ti regaliamo il biglietto dello spettacolo.
PRENOTAZIONI: 392 1665196 – 349 2984973 – cattivimaestri@officinesolimano.it
RAINDOGS HOUSE musica
Venerdì 10 gennaio ore 22.00
PICCIONI MORTI AKA DEAD BIRDS + SAXOPHOBIA
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso gratuito con tessera arci
Domanda iscrizione
https://open.spotify.com/artist/1FzdBIjklo4xkWZPS3N68b…
Il trio di alternative jazz proveniente da Savona, pubblica il suo primo album Solar Sound System, nove tracce, una colonna sonora per il sistema solare, il tutto pubblicato da DDE Records.
In apertura i Saxophobia, formazione ligure cameristica composta da 4 sax.
I Piccioni Morti aka Deadbirds sono Luca Burattini alla batteria, Andrea Bottaro al basso e Marco Di Giuseppe al sax contralto.
Registrato e mixato da Andrea Bottaro e Deadbirds al 4Th Floor Studio, masterizzato da Emanuele Cioncoloni a El Fish audio factory, foto a cura di Andrea Nocco.
Il jazz, il Funk e tutto ciò che ne deriva trovano spazio nel nostro suono, nella continua creazione e distruzione di idee.
Dietro ogni brano si cela la storia di un pianeta, può essere un semplice viaggio attraverso la sua superficie, una rilettura metaforica della sua interpretazione filosofica o può essere una parodia fantascientifica di una popolazione vissuta effettivamente sopra il satellite in questione.
Il Saxophobia Saxophone Quartet è un ensemble ligure nato nel 2008 dalla volontà di quattro saxofonisti provenienti da studi classici, che, oltre ad esibirsi insieme in ambiti differenti, decidono di formare una formazione cameristica. Il quartetto è composto da Massimo De Palo (sax soprano), Davide Nari (sax contralto), Giovanni Amelotti (sax tenore) e Marco Roascio (sax baritono).
Il gruppo si è esibito in numerosi concerti e festival ed ha pubblicato il CD intitolato “First”.
Sabato 11 gennaio ore 22.00
DIAFRAMMA – SIBERIA 40° ANNIVERSARIO
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso 15e (under 25 ingresso 13e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line
https://youtube.com/playlist…
https://youtu.be/Yqm63Uf9Bl0?si=8GSZb7Dvaa6c1t55
https://youtu.be/wjffMOaMw5s?si=J84VC-C0CVMGgqP0
https://youtu.be/7iSuua-3pEM?si=paVug2a26JyxXfsL
1984 – 2024 si celebrano i quarant’anni del disco più importante della dark wave italiana “Siberia” (1984). Allé!
I Diaframma di Federico Fiumani ci regalano un imperdibile concerto in cui suoneranno per intero il loro disco capolavoro, accompagnato dal loro repertorio dagli anni ’80 ad oggi.
Pionieri della dark wave italiana, i Diaframma nascono nella Firenze dei primi anni 80. Una lunga parabola, da “Siberia” ai giorni nostri, fra punk rock cantautorale e new wave, uno dei capitoli cruciali per decifrare la scena indipendente italiana degli ultimi quarant’anni.
Guidati da Federico Fiumani, tra i talenti poetici più poliedrici, spigolosi, passionali, del panorama musicale italiano di ieri e di oggi.