Questa la denuncia della Cgil savonese, che prosegue: "Il Ministro "del fare" continua a mettere in difficoltà l'intera provincia di Savona, lavoratori, studenti, imprese, pendolari e minaccia lo sviluppo dell'intero territorio".
"Dopo le mirabolanti promesse e impegni in campagna elettorale tutto è nuovamente fermo, anzi semmai fosse possibile la situazione continua a peggiorare: basti pensare all'ennesimo fermo delle attività del cantiere dell'Aurelia Bis e il disastro dei servizi ferroviari completamente incapaci di dare risposte".
"La Regione Liguria e i Sindaci del Savonese battano un colpo e pretendano risposte concrete dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla società RFI. Le interruzioni alla circolazione ferroviaria per guasti che continuano ad interessare il savones vanno a sommarsi ad una serie di criticità che hanno già colpito, anche di recente, il trasporto ferroviario in provincia ma più in generale in tutto il Paese".
"Le motivazioni possono essere molteplici, e saranno le inchieste a definirne le cause, certo è che la linea ferroviaria che collega il nostro capoluogo con la riviera di Ponente, di Levante e con la Valbormida, tra decine di gallerie, curve e con lunghe tratte ancora a binario unico, viene utilizzata quotidianamente da numerosi treni regionali, a lunga percorrenza e treni merci che sono in aumento visto le attività dei due porti di Savona e Vado Ligure".
"Essendo tra l’altro vincolata nel suo percorso dalla particolare conformazione geografica del territorio, l’infrastruttura così sollecitata è soggetta maggiormente a potenziali criticità e quindi necessiterebbe di più ampia manutenzione - cosa che invece non avviene o avviene in modo insufficiente - come del resto accade in tutto il contesto nazionale".
"Anche il nuovo modello organizzativo nazionale del settore manutentivo, voluto fortemente da RFI con l’inserimento di personale da formare nel settore, avrebbe dovuto avere come finalità la riduzione dei guasti. In sede di confronto, il Sindacato aveva evidenziato l’esigenza di un adeguato numero di assunzioni e una formazione capillare del personale, che non è stata ancora completata rispetto ai tempi richiesti dalla nuova organizzazione dell’orario di lavoro".
"Inoltre vista la mole di investimenti previsti in Liguria, a dire la verità molto pochi per la Provincia di Savona rispetto al resto della Regione, la Società RFI avrebbe dovuto fare più assunzioni e prima, in modo da avere più personale già adeguatamente formato che garantisse sia la manutenzione ordinaria che i lavori del PNRR: tutto questo non è accaduto e i disservizi continuano ad aumentare giorno dopo giorno, in un territorio già profondamente segnato dalla mancanza di infrastrutture viarie e ferroviarie che causano ritardi e ancor peggio cancellazioni di treni, tali da compromettere lo sviluppo della nostra Provincia ma più in generale negare il diritto alla mobilità per migliaia di lavoratrici, lavoratori, studenti e pendolari, minacciando seriamente la competitività dei comparti industriali, portuali, logistici e turistici dell’intera Regione. La Regione Liguria batta un colpo e pretenda risposte concrete dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla Società RFI il tempo degli slogan è finito" concludono dalla Cgil.