News21 gennaio 2025 16:04

Truffe online, due denunciati

Due distinti episodi sui quali hanno indagato i carabinieri di Carcare hanno portato ad altrettante denunce

Truffe online, due denunciati

Una tentata truffa odiosa e sfrontata quella tentata da un quarantatreenne napoletano, già noto alle Forze dell’Ordine, che ha tentato di raggirare una struttura ricettiva della Val Bormida e una terza persona del tutto ignara. L’inganno è stato smascherato dai Carabinieri di Carcare, in collaborazione con i militari di Treviglio (BG) e di Secondigliano (NA).

I fatti risalgono al mese di settembre scorso, quando l’uomo, presentatosi falsamente come appartenente alle Forze dell’ordine, aveva prenotato online diverse camere presso la struttura valbormidese, affermando si trattasse di accomodamenti per il personale in missione, per un importo di circa 1.000 euro. Il pagamento era stato autorizzato tramite una carta di credito intestata a una terza persona, i cui dati erano stati verosimilmente carpiti dal truffatore. Il giorno successivo, però, la prenotazione era stata annullata con un pretesto e il sedicente militare aveva chiesto il rimborso su un conto corrente diverso da quello da cui erano arrivati i soldi.

La prontezza della titolare della struttura, insospettita dall’insolita procedura, è stata determinante: dopo essersi rivolta ai Carabinieri di Carcare, ha avuto conferma dei suoi timori e si è ben guardata dall’effettuare il rimborso richiesto. Pochi giorni dopo, infatti, ha ricevuto dalla propria banca una notifica di storno per l’importo completo, indicato come transazione fraudolenta.

Le indagini avviate dai Carabinieri di Carcare si sono intersecate, in un insolito triangolare, con quelle dei militari delle Stazioni di Secondigliano e di Treviglio, che avevano ricevuto alcune denunce per alcune truffe effettuate con un identico modus operandi. Su richiesta dei Carabinieri savonesi e bergamaschi, le cui risultanze investigative convergevano sullo stesso sospettato, i colleghi campani hanno effettuato indagini sul presunto truffatore, registrandone anche la voce. Proprio l’ascolto di quelle parole registrate ha portato al possibile riconoscimento da parte delle vittime delle tentate truffe, un tassello importante che si aggiunge a quanto ricostruito sulla carta tramite l’analisi delle transazioni finanziarie.

Grazie alla convergenza investigativa, che conferma una volta di più la vicinanza dell’Arma ai cittadini da un angolo all’altro d’Italia, è stato possibile indagare il presunto autore del raggiro, persona peraltro già nota alle Forze dell’Ordine per altre attività illecite simili e che rischia pene severe, essendo recidivo ed avendo per di più impersonato un pubblico ufficiale. 

L’operazione dimostra ulteriormente l’importanza di una pronta segnalazione da parte delle vittime alle Forze dell’Ordine, sempre pronte a consigliare i cittadini oltre che a reprimere i reati, rapidità che in questo caso ha evitato una bruttissima sorpresa alla gestrice del relais.

 

Il secondo episodio inizia nell’estate scorsa e riguarda un cittadino straniero cinquantatreenne residente in Val Bormida, attirato in una contrattazione per l’acquisto on line di una autovettura usata. Se ne sente tanto parlare di truffe informatiche, che qualche sospetto dev’esserglisi affacciato alla mente. Non tanto però da non inviare ottocento euro per quello che pareva essere un ottimo affare per una Volkswagen Golf con non troppi chilometri, ma abbastanza da effettuare uno screenshot dello schermo del cellulare nel corso di una videochiamata con il presunto venditore.

Dopo l’invio della caparra, infatti, il connazionale con il quale aveva contrattato la vendita era sparito senza più rispondere a messaggi e chiamate, inoltre il fatto che la Postapay sulla quale erano stati inviati i soldi fosse intestata a un’altra persona non aiutava nell’individuazione dell’autore del reato.

Quello screenshot, tuttavia, è stato sufficiente ai Carabinieri di Carcare, coadiuvati dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Cairo Montenotte, per procedere al riconoscimento facciale del presunto autore, comparandolo con decine di migliaia di foto negli archivi delle Forze dell’Ordine.

Tramite le Banche dati a disposizione, infatti, i militari in appena qualche click hanno trovato un possibile collegamento con un pregiudicato di Taranto, anch’egli già noto per altri reati analoghi; le successive indagini dei Carabinieri di Carcare hanno consentito di collegare l’intestatario della Postepay al materiale autore del reato e pertanto denunciarlo alla locale Autorità Giudiziaria per la truffa consumata.

La storia, nonostante l’epilogo dolce-amaro (se mai il denaro della vittima verrà recuperato, infatti, sarà solo dopo la celebrazione del processo), ricorda anche che non è mai opportuno, in nessuna circostanza, inviare denaro a sconosciuti al di fuori dei circuiti protetti delle piattaforme più note e comunque solo dopo aver verificato la possibilità di rimborso in caso di frode e l’affidabilità dell’interlocutore.

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