News28 gennaio 2025 19:05

Privati della spiaggia

“La Regione non vuole andare a bando e aumentare le spiagge libere. La spiaggia è un bene comune e coi nuovi bandi si poteva arrivare almeno al 40% di arenile libero”

Privati della spiaggia

“È sempre la stessa storia, la destra e i loro amici trattano le spiagge come fossero cosa loro, e pazienza se si tratta di un bene pubblico. Insieme all'associazione Mare Libero, con cui collaboriamo da tempo, continueremo a impegnarci fino a quando non raggiungeremo almeno il 50% di spiagge libere su tutto il territorio italiano. Perché le spiagge sono un bene comune”.

Selena Candia, capogruppo di AVS in Regione, commenta duramente l’approvazione dell’emendamento al decreto legge 16, proposto dalla maggioranza di centrodestra, sulle procedure da seguire per il rinnovo delle concessioni balneari.

“L’approvazione del nuovo emendamento da parte del centrodestra è l’ennesimo schiaffo a chi auspica un aumento delle spiagge libere, ora che finalmente qualche Comune sta andando a gara. Anche nei Comuni dove la percentuale di stabilimenti privati è ben oltre il massimo del 60% previsto dalla legge regionale non cambierà nulla. Secondo i dati ufficiali della Regione, ben 21 Comuni su 63 tra quelli costieri liguri non rispetta il limite di legge del 40% di spiagge libere. Con casi limite in Provincia di Savona, come ad esempio il Comune di Loano dove l'86,91% delle spiagge è in concessione ai privati”, aggiunge.

“Tutto questo è inaccettabile. Ed è ancora più inaccettabile che questa proposta sia stata portata in aula dal consigliere Invernizzi che ha parenti stretti possessori di uno stabilimento balneare in uno dei Comuni con meno spiagge libere in Liguria, Alassio. La spiaggia è un bene comune e coi nuovi bandi si poteva arrivare almeno al 40% di arenile libero. Bisogna tutelare i cittadini che non possono permettersi l’accesso alle spiagge private e coloro che, per scelta, vogliono andare al mare senza pagare” conclude Candia.

“Nella scorsa legislatura, abbiamo chiesto più volte alla Regione di approvare linee guida per far partire i bandi per le nuove concessioni aiutando così i comuni e chi investe sulla nostra costa, senza ottenere risposta. La proroga fatta dal governo delle attuali concessioni al 2027 è stata giudicata illegittima sia dal Consiglio di Stato che dal Tar della Liguria, bisogna andare a bando e subito”.

"Tra gli emendamenti del decreto legge Omnibus presentato oggi dalla Giunta Bucci, c’è anche la sospensione della legge regionale sulle concessioni balneari sulla quale ho espresso la mia ferma contrarietà - aggiunge il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello.

"La proposta del centrodestra, presentata da un consigliere di Fratelli d’Italia, in sostanza sospende la legge regionale sulle concessioni per i prossimi tre anni, concedendo ai Comuni liguri di andare a gara, anche laddove il limite del 40% di spiaggia libera che deve essere garantito non lo è. 

Così facendo si crea una diseguaglianza, sia per i cittadini residenti in comuni diversi della nostra Regione, con alcuni che avranno meno di altri la possibilità di fruire di spiagge libere, sia tra gli imprenditori balneari attivi in comuni diversi, divisi tra quelli che andranno a gara e quelli che non riterranno di andare a gara se non prima di avere adeguato le percentuali alla legge regionale.

Tutto questo si poteva evitare se la Giunta Bucci non avesse deciso di entrare inutilmente a gamba tesa su un tema così complesso. Ancora una volta il centrodestra ha preferito una scorciatoia per evitare il confronto. Sarebbe stato più utile e rispettoso affrontare il tema in maniera più organica e avviare una discussione in Consiglio regionale sul riordino del comparto per contribuire a garantire sia il diritto di chi ha investito negli anni nell’attività balneare sia il diritto dei cittadini di fruire gratuitamente di spiagge libere. Questo equilibrio l'ho sempre garantito nei miei anni da Sindaco di Bergeggi e per questo non accetto lezioni da chi prova a contrapporre due diritti che hanno la stessa dignità" conclude Arboscello.

 

red