News31 gennaio 2025 12:02

Savona: il vescovo incontra gli operatori della cultura

Ieri l'incontro voluto dal vescovo Marino (di Franco Astengo)

Savona: il vescovo incontra gli operatori della cultura

Nel corso dell'incontro (30 gennaio) che il vescovo Marino ha voluto organizzare per confrontarsi con una categoria indefinita come quella degli operatori culturali attivi in una piccola realtà provinciale come quella di Savona è stato sollevato un punto fondamentale riguardante lo spinosa questione del "tempo presente".

Il punto, cioè, della difficoltà di riconnettere la pratica di forme di cultura "alta" (è emerso anche, da nostro punto di vista, un elemento di dissenso con quanto esposto dal vescovo Marino nerlla sua introduzione : mai come in questa fase storica c'è stridore tra quella che era a suo tempo considerata cultura umanistica - ovviamente non semplicemente il latinorum - e la cosiddetta cultura scientifica che sta ormai assumendo i caratteri della tecnocrazia) con le forme di cultura per così dire "antropologica" riducibile alla fine al senso comune di una società che si vede come "disgregata".

Una difficoltà di connessione (una difficoltà che emerge paradossalmente proprio in questi tempi di "iperconnessione") che, escludendo il linguaggio ecclesiale, andrebbe affrontata - come giustamente è stato richiamato - attraverso una contaminazione di linguaggi e di segni che stanno attraversando diverse categorie generazionali e sociali a partire da quello dei rapper o della digitalizzazione, tanto per fare gli esempi più facili di una condizione di solitudine vissuta (digitalizzazione) o descritta (i rapper, veri cantori solitari della disperazione).

E' difficile ritrovare un punto di vista espresso da chi cerca di produrre in vari settori valorizzazione culturale e ha difficoltà ad uscire dal recinto del raccontare sé stesso e questo elemento rende problematico affrontare la richiesta di contaminazione.

Forse è indispensabile, ancora una volta, ricorrere alla storia.

Nel nostro caso rivolgendosi alla storia del nostro territorio non si può che far riferimento ai decenni centrali del '900 quando Savona aveva forgiato una sua identità, quella contrassegnata dalla presenza "forte" (senza voler usare la categoria gramsciana dell'egemonia) dell'etica operaia, rivolta al lavoro, allo stile di vita sobrio ed essenziale, allo studio come fattore di elevazione sociale e anche morale, all'impegno civile inteso quale presupposto indispensabile per l'esercizio dell'impegno politico.

L'affermarsi dell'etica operaia ha consentito nel tempo non solo i passaggi della ricostruzione materiale ma soprattutto di vivere momenti di forte innovazione anche sul piano stesso della produzione culturale e dell'agire politico: agire politico cui forse varrebbe la pena di dedicare una riflessione particolare e compiuta.

Il richiamo al tema del lavoro si situa oggettivamente nel mutamento vorticoso in atto e nel presentarsi di passaggi difficili e complicati.

Il confronto con il procedere della Storia allora potrebbe toccare anche alla Chiesa attaccata dalla secolarizzazione.

Tra la Chiesa e la Storia dovrebbe situarsi una complessa visione di reciprocità con il procedere di una ricerca culturale rivolta all'essenza del genere umano.

Un'essenza dell'umano (un nuovo umanesimo) posto sul terreno di una globalità ricondotta alla realtà di tutti i giorni.

Franco Astengo