Cultura10 febbraio 2025 13:11

Il candidato dell’orto europeo

L'ex sindaco di Savona Bruno Marengo si racconta tramite un'immaginaria intervista a una giovane cronista

Il candidato dell’orto europeo

In origine fu un postino negli anni in cui circolava con la posta anche … gente come la futura mezz’ala di Dio, cioè il prete di strada don Lello Paltrinieri al quale da sindaco contribuì a fare realizzare la famosa chiesa provvisoria in un ex vagone merci e tutto sembrava avere un orizzonte per la politica, la vita.

Non erano tempi facili, c’erano i blocchi contrapposti, le crisi per i missili, poi le tragedie nazionali, degli attentati savonesi e del terrorismo ma c’era, come ricorda Bruno Marengo, “la speranza, ciascuno costruiva la propria e la condivideva con gli altri, non obbligatoriamente con chi la pensava proprio del tutto come te, ma aveva la stessa voglia di creare futuro”.

Da ormai ultraottuagenario per Marengo non è tempo non di amarcord ma di volare liberi: “oltre la città, il volo libero di un ultraottuagenario” recita il sottotitolo del libro “Il candidato dell’orto europeo” , l’ultima fatica – “con l’età non è stato semplice dare risposta alla sollecitazione dell’editore De Ferrari” – da scrittore dopo una vita trascorsa in politica, con le esperienze da sindaco di Savona, in regione, nel suo ombelico del mondo (Spotorno) e nel sindacato. 

Il libro è curioso nella sua narrazione e costruzione, del resto Marengo alla politica ha sempre unito un interesse per la cultura, la scrittura, il teatro e il cinema tanto da arrivare alla scrittura con Giorgio Molteni della sceneggiatura di Riviera tratta da uno dei suoi romanzi, “A Spotornooo…”.

Ma “Il candidato dell’orto europeo” non è un’autobiografia ego centrata come accadeva (e accade) a molti politici o ex o come è avvenuto per alcuni esponenti del comunismo italiano. Marengo, nasce all’ombra “del campanile della chiesa grande” di Spotorno e si ritrova nella “chiesa” del Pci dove rimarrà molti anni.  Rimarrà “comunista” dopo le varie “Bolognine” conservando (e approfondendo) negli anni una sensibilità cristiana nel senso dell’interesse per la giustizia, contro la violenza, la pace e il valore delle Persone che Marengo sottolinea sempre “con la P maiuscola”.

“Il candidato dell’orto europeo” va via nel racconto con un’immaginaria intervista perché c’è chi vorrebbe candidare il protagonista del libro ma serve capire e raccontare la sua esperienza attraverso un’intervista da parte di una giovanissima cronista. Quell’esperienza che dal mondo della politica adesso per l’attempato protagonista del libro si dipana sempre con un impegno intellettuale e politico, tra il Bistrot della Luna, la farmacia del paese e soprattutto l’orto. Europeo, forse anche mondiale per i temi che si coltivano tra i gatti curati dal protagonista, uccellini, discussioni con amici e compagni. Il racconto affascina e incuriosisce la giovane giornalista e il protagonista, ovvero Marengo stesso, ripercorre quasi tutto della sua vita.

A ottant’anni, forse anche prima, si può raccontare con un po’ di malinconia e rimpianto ma “l’intervista-racconto” non cade mai nella tristezza grazie alla leggerezza e ironia che sono proprie di Marengo. Del resto, Marengo, buon cultore e praticante dello spagnolo, ha letto e riletto Don Chisciotte: “quante volte ci siamo sentiti dire eh ma voi combattete contro i mulini a vento…” ricorda Marengo che con molta autoironia aggiunge “del resto, oltre a essere cresciuto comunista sono pure genoano…”. Ma il “candidato” sotto sotto nella stella del decimo scudetto ci crede ancora. E chissà che non lo festeggi in quell’ “orto”.

 

IL CANDIDATO DELL’ORTO EUROPEO

Bruno Marengo
De Ferrari Editore 2025
Prefazione: Silvio Ferrari
Postfazione: Giannino Balbis

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