«Negli ultimi anni, il numero di immobili sfitti o non utilizzati in provincia di Savona è aumentato. Da nostri studi di settore, molte abitazioni rimangono vuote non per mancanza di domanda, ma a causa di problematiche legali e amministrative che scoraggiano la locazione o la vendita».
Lo afferma Fabio Becchi, presidente provinciale di Fiaip Savona.
«Il timore di contenziosi gioca un ruolo centrale, frenando proprietari e investitori – sottolinea Becchi -. Una delle ragioni principali per cui molte case rimangono libere è la difficoltà di gestire eventuali controversie con gli inquilini. Spesso i proprietari evitano di affittare gli immobili per il timore di morosità, danni strutturali o difficoltà nel recuperare la disponibilità dell'immobile in caso di necessità. Il sistema giudiziario italiano, noto per la sua lentezza, contribuisce ad alimentare questa insicurezza. Un altro fattore è la complessità burocratica. Le normative fiscali e i vincoli legati alle ristrutturazioni – afferma Becchi - possono scoraggiare la messa a reddito degli immobili. Inoltre, le politiche abitative e i meccanismi di tassazione sugli immobili sfitti possono non essere sufficientemente incentivanti per i proprietari».
Per Valentina Rebella, segretario provinciale Fiaip «é difficile reperire immobili destinati alle locazioni residenziali, una vera e propria emergenza non solo su Savona, ma anche nel resto della provincia. Nel corso di una riunione in Comune, nei mesi scorsi, avevo sottolineato la necessità di incentivare i proprietari nel valutare i contratti residenziali, piuttosto che penalizzare le locazioni brevi. Ma qualcosa di muove. Il Comune di Savona ha dichiarato che applicherà un ulteriore sconto IMU (devono decidere l’entità, ma per incentivare dovrà essere significativo), in aggiunta al 25% già applicato per legge, a chi opterà per un contratto di locazione a canone concordato (3+2). Si tratta di un piccolo passo, sappiamo bene che sono necessari interventi a livello nazionale, ma quando questa misura sarà ufficializzata, starà a noi operatori del settore informare e supportare i proprietari nella scelta di questa tipologia di contratto».
Fiaip Savona propone alcune soluzioni concrete: «Per ridurre il numero di case libere e allo stesso tempo limitare il rischio di contenziosi, sono necessarie misure a più livelli: procedure più rapide per la risoluzione delle controversie tra proprietari e inquilini potrebbero incentivare maggiormente la locazione; riduzioni sulle imposte per chi affitta a canoni calmierati o per chi ristruttura immobili da destinare al mercato della locazione; strumenti assicurativi o fondi di garanzia che possano coprire il rischio di morosità o danni. Importante anche snellire le pratiche per le ristrutturazioni e l'affitto potrebbe facilitare la messa sul mercato di molte abitazioni attualmente inutilizzate».
Secondo Becchi «il problema delle case libere e dei contenziosi che ne derivano è complesso e richiede un intervento congiunto di istituzioni, proprietari e operatori del settore immobiliare. Un sistema più efficiente e meno oneroso potrebbe favorire un utilizzo più dinamico del patrimonio edilizio esistente, contribuendo a risolvere anche il problema della carenza di alloggi disponibili per le fasce di popolazione più vulnerabili. La sfida resta quella di trovare il giusto equilibrio tra tutela della proprietà privata e diritto alla casa».