“Non siamo soddisfatti per le scelte della giunta Bucci sul termovalorizzatore. Ci sembra sempre più chiaro l’obiettivo di realizzarlo in provincia di Savona. Torneremo a chiedere spiegazioni in quest’aula, sperando di avere indicazioni più concrete di oggi. Se sarà necessario, ci rivedremo nelle piazze dei territori dove volete realizzare quest’opera. Manifestare pacificamente il dissenso è un diritto di tutti i cittadini e il territorio savonese lo ha già fatto in maniera molto chiara col rigassificatore”.
Jan Casella, consigliere regionale di AVS, ha concluso così l’interrogazione di questa mattina contro l’ipotesi di realizzare un termovalorizzatore.
“Tutto fa pensare che il termovalorizzatore sarà realizzato in provincia di Savona. Siamo contrari agli impianti per bruciare i rifiuti, perché pensiamo che vadano adottate strategie per la riduzione della quota indifferenziata e per l’aumento della raccolta differenziata. Le tre località savonesi indicate dalla giunta sono ancora più inaccettabili, perché hanno già pagato un tributo carissimo in materia di ambiente, salute e vite umane”, ha ricordato Jan Casella.
“Uno studio del Cnr di Pisa sull’impatto ambientale dell’allora Tirreno Power sulla popolazione locale tra il 2001 e il 2013, rilevò che, nelle aree a maggiore esposizione di inquinanti, sono stati riscontrati eccessi di mortalità, per tutte le cause, del 49%. In un ricorso legale, l’avvocato del Comune di Cairo Montenotte, a guida centrodestra, definì la città ‘una piccola Taranto’ in quanto a incidenza percentuale delle malattie oncologiche associate all’esposizione industriale”, ha dichiarato il consigliere regionale di AVS.
"Il termovalorizzatore in Valbormida nei fatti una certezza, ma Bucci con chi ne ha parlato? Questa Giunta crede di essere tornata al tempo dei feudatari, quando i signori decidevano per il popolo. Ad oggi non c’è stato nessun coinvolgimento, nessun approfondimento, nessuna valutazione degli impatti ambientali della valutazione di costi di realizzazione e di quelli tariffari. Ma soprattutto due domande: serve realmente un impianto di questa natura per la Liguria ed è possibile che a decidere la realizzazione siano le aziende che dovranno costruire l’impianto? Si parla di intermodalità e minor utilizzo del trasporto su gomma per il trasporto dei rifiuti, ma Bucci ha visto lo stato dell’infrastruttura ferroviaria in Valbormida? Chi dovrebbe pagare gli investimenti per l’ammodernamento? I cittadini in tariffa o la Regione? Mentre sullo sfondo si intravede l’Agenzia dei rifiuti il cui ruolo rimane inesistente. Com’è possibile che svolga le funzioni di stazione appaltante se non ha nemmeno un dipendente? Se per fare le gare si appoggerà agli uffici regionali, questa sarà un’ulteriore conferma del fatto che quella agenzia è inutile ed è solo costosa, ma di questo se ne occuperà la Corte dei conti. A tutte queste domande pretendiamo una risposta nell’interesse dei cittadini che vogliamo tutelare, delle amministrazioni con cui vogliamo collaborare e delle aziende a cui non è corretto chiedere di fare progetti senza che ci sia dietro una sostenibilità economica, finanziaria e ambientale”.
Così il segretario regionale del Partito Democratico Natale e il consigliere regionale PD Roberto Arboscello .