News07 marzo 2025 13:02

La vera piazza del 15 marzo

"Una svolta imposta eludendo il dibattito democratico nelle sedi istituzionali (Parlamento europeo e nazionale). Vogliamo e ci batteremo per lo Stato sociale, non per lo Stato di guerra"

La vera piazza del 15 marzo

 

Rifondazione Comunista sarà in piazza a Genova, a De Ferrari, sabato 15 marzo, assieme ad altre realtà politiche e associative "e ci sarà per urlare il proprio NO a guerra e riarmo.  

Scenderemo in piazza per ribadire il nostro netto rifiuto al riarmo e alla guerraanche in opposizione "all’altra piazza", quella di chi, ipocritamente, sostiene forme “diverse” di militarizzazione (esercito europeo), senza mettere minimamente in discussione il massacro sociale provocato dall'economia di guerra". 

"Il riarmo europeo è una scelta miope, pericolosa e sanguinaria, che toglie risorse vitali dai bisogni reali dei cittadini.  Tagliare fondi alla sanità, alle pensioni e ai servizi sociali per alimentare una corsa agli armamenti è un atto di irresponsabilità politica che sacrifica il benessere della popolazione sull'altare di una logica guerrafondaia demenziale. Così si trasforma lo Stato in una macchina bellica che genera un'economia di guerra che produce unicamente sofferenza, precarietà e logiche di morte.

È inaccettabile che una simile svolta sia imposta da tecnocrati autoproclamati, eludendo il dibattito democratico nelle sedi istituzionali (Parlamento europeo e nazionale).  Questo modus operandi, che ricorda regimi fascisti, mina le fondamenta stesse della democrazia europea".

"Non esiste alcuna emergenza che giustifichi questo sacrificio sociale e democratico, se non quella di obbedire agli ordini di Trump! È una deriva pericolosa, alimentata da una classe politica europea inadeguata e corrotta, che vuole inseguire lo spettro della guerra, per coprire la sua totale incapacità diplomatica e il suo fallimento politico, economico e sociale.

È urgente che le decisioni sul riarmo siano riportate al Parlamento Europeo, unico organo legittimato a rappresentare la volontà popolare.  Chiediamo al Presidente della Repubblica di intervenire in difesa della Costituzione, affinché queste scelte cruciali siano sottoposte a un confronto parlamentare aperto e trasparente, anche nelle istituzioni del nostro Paese".

 

com