“Solo pochi mesi fa Bucci asseriva, con il suo solito piglio aggressivo, che non c’era nessun buco di bilancio in sanità, che al massimo era un buchino a una cifra, nulla di più.
Oggi una delibera di giunta, invece, conferma che il buco di bilancio in sanità esiste e che non è, né diventato un buchino, né è stato già azzerato, ma vale 62 milioni di euro.
E per coprirlo Bucci toglie oltre 34 milioni ai Lea.
Come nel gioco delle tre carte, Bucci da un lato certifica il disavanzo in sanità, dall’altro copre l’ammanco sottraendo fondi ai livelli essenziali di assistenza. Una manovra inaccettabile realizzata senza nessuna discussione politica o passaggio in consiglio regionale.
Una mossa di totiana memoria alla quale ci opporremo con ogni strumento a nostra disposizione.
È inammissibile che per colmare le carenze di questo centrodestra si tagli su servizi sanitari essenziali per i cittadini, evitando anche quel dibattito democratico a cui le variazioni di bilancio devono essere sottoposte.
Nonostante i 100milioni in più di fondi ricevuti dal governo questa giunta non è riuscita a colmare il buco e garantire ai cittadini i servizi necessari. Una gestione fallimentare della sanità che però non può ricadere sui liguri”.
Così il capogruppo del PD in Regione Armando Sanna sulla delibera approvata oggi in giunta sulla variazione di bilancio.
"La manovra approvata in Giunta giovedì scorso altro non è che un passaggio tecnico per allocare prudenzialmente le risorse (derivanti dal 2024) a ripiano del presunto disavanzo presunto della sanità nelle more del conteggio definitivo che non sarà disponibile prima di fine mese" secondo l'assessore alla Sanità Massimo Nicolò. "Prima di fare commenti avventati invitiamo quindi il consigliere di opposizione ad attendere il disegno di legge della prima variazione che sarà approvato in Giunta giovedì prossimo 20 marzo. In quella seduta infatti saranno tecnicamente ripristinati i 35 milioni destinati alla sanità per il 2025".
"Il disavanzo è molto lontano dai 254 milioni sbandierati dal centrosinistra - conclude Nicolò - e molto inferiore a quello del 2024. Occorre infatti sapere che il MEF ha cambiato i criteri di conteggio degli accantonamenti richiesti alle ASL sul rinnovo contrattuale per il 2024, comunicando questa decisione, da cui derivano maggiori costi alla Liguria per 30 milioni rispetto ai criteri precedenti, solo nel febbraio scorso. Questa Giunta non solo sarà in grado di coprire il disavanzo senza intervenire sulla fiscalità ma riesce a farlo senza utilizzare risorse 2025 e garantendo la riduzione da 4 a 3 delle aliquote dell'addizionale IRPEF con beneficio per i redditi più bassi".